“La proposta del governo per i risarcimenti ai risparmiatori traditi è doppiamente discriminatoria: sia tra obbligazionisti subordinati sia nei confronti degli azionisti, 28mila nel caso di Carife, totalmente tagliati fuori dagli indennizzi. Dopo mesi di attesa, annunci e promesse mancate, il governo conferma la sua linea di tradimento nei confronti dei risparmiatori, prima azzerati, poi dimenticati”. Così il capogruppo leghista in Regione Emilia Romagna Alan Fabbri commenta le voci sul decreto rimborsi.
Secondo quello che si sa finora il Governo starebbe cercando di creare gli strumenti normativi per arrivare anche al 100% dei rimborsi per gli obbligazionisti subordinati, partendo con l’aumento del fondo per gli indennizzi che passerebbe da 100 a 300 milioni di euro. Ma non sarà una cosa automatica: il rimborso dovrebbe essere ‘automatico’ entro la soglia reddituale dei 20mila euro, mentre chi sta oltre dovrebbe passare per gli arbitrati gestiti dall’Anac.
“Gli oltre 32mila risparmiatori Carife non sono speculatori, pagano per colpe non loro – prosegue Fabbri -. Parliamo di famiglie, anziani, che hanno creduto in una banca, partecipando con propri soldi a un progetto territoriale che è stato tradito da scelte dissennate del passato, da questo governo e da Bankitalia, che ha cancellato una banca dopo averne preso le redini per anni. Ecco perché non hanno senso i paletti imposti dal governo, che rappresentano solo l’ennesimo atto di sudditanza all’Ue, a danno dei ferraresi. I risarcimenti non sono una gentile concessione di Renzi, ma sono soldi dovuti ai risparmiatori perché scippati dal governo. Renzi e compagni restituiscano il maltolto, integralmente, a tutti i 32mila ferraresi raggirati”.
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