Attualità
17 Aprile 2016
Il vicesindaco Maisto: "Idea stimolante di una rigenerazione urbana nei piccoli spazi"

“Mamma, IlTurco”, c’è un coworking in centro storico

di Redazione | 3 min

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A fine 2015, al civico 39 di via del Turco, c’era una struttura di proprietà di una anziana signora, uno stabile in disuso da tempo che portava i segni del terremoto del 2012. Oggi c’è uno spazio di coworking con dodici postazioni che si sviluppa su tre piani completamente ristrutturati: connessione wifi, stampante e fotocopiatrice, postazione personale in stanza condivisa, angolo relax, macchina del caffè, microonde, posto bici coperto. Questo è IlTurco, il primo coworking nel centro storico di Ferrara, inaugurato questa mattina.

“Dovevate vederlo prima”, esclamano i nove ragazzi ai quali la proprietaria ha concesso lo stabile in comodato d’uso: si sono armati di impegno e, ognuno con la propria professionalità – sono giornalisti, architetti, addetti stampa, video maker, grafici e progettisti che a gennaio hanno fondato l’associazione di promozione sociale IlTurco – hanno portato a realtà il loro progetto di riattivazione di spazi privati inutilizzati.

Una studio svolto dai tecnici del Comune ha stimato nella sola Ferrara – ci dicono – almeno 10mila alloggi non utilizzati: IlTurco è infatti “l’idea stimolante – evidenzia il vicesindaco Massimo Maisto, presente all’inaugurazione odierna – di una rigenerazione urbana che si applichi a spazi piccoli”, e al civico 39 c’è infatti “uno spazio concreto che restituisce l’esempio di come le associazioni – spiega Riccardo Gemmo, IlTurco asp – possono collaborare con i privati”.

Camminando per il curatissimo giardino a stanze non si riconosce il luogo che le foto dei lavori, proiettate in loop all’ingresso, restituiscono: le vanghe sono affondate per la prima volta ad ottobre, ma “ci siamo messi d’impegno a partire da gennaio – spiegano – non pensavamo si potesse usare così tanta carta vetrata”. All’interno de IlTurco, tra pareti bianche, scrivanie bianche e scaffali bianchi, l’occhio cade subito sulle vecchie sedie di un cinema e sui rossi scalini che portano al primo piano, poi si perde a notare la precisione con cui ogni oggetto è simmetricamente posizionato, fugge verso il verde che si intravede dalle finestre e infine si ferma sulle travi a vista che fanno capolino nell’ingresso.

L’impresa dei nove – Riccardo Gemmo, Andrea Malaguti, Francesco Mancin, Flavio Perazzini, Marco Polastri, Martina Stevoli, Francesco Tosi, Ruggero Veronese, Licia Vignotto – che a gennaio si sono organizzati in una associazione di promozione sociale (IlTurco, appunto) è un “esempio concreto di coraggio ed entusiasmo”, come evidenzia Marcella Zappaterra, consigliera regionale Pd. Olio di gomito e investimenti, di tempo e di denaro: IlTurco, con grande trasparenza, chiarisce che gli introiti andranno a coprire le spese della ristrutturazione – solo in parte sostenuta grazie a sovvenzioni regionali – “e poi a finanziare altri nostri progetti: questo nostro intervento permanente – illustrano – è soltanto il primo, e poi ci interessano anche iniziative spot, come eventi e festival”.

La formula è quella di una viva collaborazione tra privato e associazionismo e i soci potranno toccarla con mano dalle 9 alle 19, da lunedì a venerdì.

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