Spettacoli
13 Aprile 2016
La passione per l'astronomia dell'indimenticato Angelo Fiacchi finisce su pellicola assieme all'osservatorio di Sabbioncello che si era costruito

“Anzul delle stelle” rivive in un documentario e riempie il Boldini

di Redazione | 3 min

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unnamed4di Carolina Fiorini

“Fin che fa freddo, chiuso” recita il cartello antistante l’osservatorio. Un osservatorio che Angelo Fiacchi, per chi l’ha conosciuto “Anzul”, si era costruito nel 1991 con le proprie mani. Il primo osservatorio astronomico della provincia a Sabbioncello San Pietro per coltivare e conoscere, fin all’ultimo dei segreti, la maestosità dello spazio e dei pianeti che lo vivono.

La passione per l’astronomia di quest’uomo è stata raccontata da Giuseppe Di Bernardo nel documentario “Anzul delle stelle”, documentario che il 12 aprile ha riempito la sala del cinema Boldini, poltrone che hanno accolto tantissimi altri spettatori per un secondo spettacolo, decretando così il successo della serata.

Chi l’ha conosciuto sa come era Angelo: un uomo sulla settantina che si presentava in maniera semplice, dai capelli bianchi, baffi rigogliosi, un maglione, un paio di bretelle e un bastone da passeggio. Un astrofilo dalla testa china ma con lo sguardo furbo di chi sa, ma ancora sta aspettando di capire se quello che sa te lo vuol dire davvero, “che son fatto in casa io, ha capito?”.

Invece, chi non ha mai avuto l’occasione di conoscerlo pensa a “cosa ci siamo persi”. Perché quella di Angelo non era solo una passione, ma un universo di conoscenza, di teorie, totale dedizione che ha sempre gravitato attorno a costellazioni e galassie.

Il lungometraggio parla di un uomo e della sua casa, di un paese e delle sue tradizioni. Ripercorre le strade della campagna, fino la cupola argentea, bolla di curiosità.

anzul 1Sabbioncello San Pietro è un paese in provincia di Ferrara coi suoi miti e le sue industrie che portarono benessere nella provincia, dalla coltivazione della canapa all’industria metalmeccanica della Berco, dove l’artista lavorò inventando una miscela particolare per la colorazione dei cingolati. Berco, luogo dove “gli anni più belli li ho rovinati là dentro, che qua sulla terra ci siamo solo una volta, ha capito?”.

Anzul, che la sua vita l’ha costruita tutta attorno alla campagna copparese e proprio nel giardino di casa ha espresso il desiderio di essere più vicino al cielo, non costruendo una casa sull’albero, ma un osservatorio al quale fino al 2013 sono 90.192 le visite a titolo gratuito che ha ricevuto, tutte annotate nei firmari custoditi gelosamente.

Il suo osservatorio era aperto a chiunque. Tutte le sere, dalle 22 in poi, chiunque volesse bussare alla porta trovava l’astrofilo pronto ad accogliere amici e curiosi per osservare galassie, nebulose, ammassi stellari, pianeti e per bere del buon vino.

L’importanza è nell’universo, ma anche in tutto ciò che lo compone pur essendo infinitesimamente più piccolo: “Se io vedo un individuo, vedo l’universo. Se muore l’individuo, rimane l’energia. L’energia vive in eterno, va a cercarsi la materia e una volta trovata va in un altro pianeta. Ha capito? La religione non c’entra”.

Mistico e ironico, canzonato e ammirato, curioso e consapevole, Angelo dopo aver studiato l’universo per una vita intera aveva delle teorie sulla creazione del cosmo e sulla sua fine: “Il sole, se dovesse entrare in un buco nero, verrebbe compresso come una pallina da ping pong, diciamo. A forza di ingoiare materia, il buco nero prima o poi esplode”.

anzul 3La riuscita del documentario non è solo data dalle numerose interviste al protagonista Angelo Fiacchi antecedenti la sua scomparsa nel 2014, che da solo bastava a raccontare e a raccontarsi, ma sono di grande riuscita le rese fotografiche di Alejandro Ventura, le illustrazioni di Alice Kinoki Previati, le musiche di Amato jazz trio, Coro Ana Milano, Le luci della centrale elettrica e la post produzione audio di Alessandro Gaffuri. Regia, sceneggiatura e montaggio di Giuseppe Di Bernardo sono costruiti su misura dei protagonisti del documentario, Angelo Fiacchi e degli intervistati Graziano Gruppioni, Antonio Fiacchi, Liliana Balugani.

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