Non è ancora sufficiente per farla entrare nel vocabolario italiano, ma la parola “petaloso” ha già fatto innamorare migliaia di persone, soprattutto su Twitter dove la mattina di mercoledì è la prima tendenza in Italia (per un po’ è stata anche seconda tendenza mondiale).
Per far nascere una nuova parola e renderla di uso comune di questi tempi magari si comincia così: dalla fantasia di un bambino di nome Matteo che si inventa l’aggettivo “petaloso” per i fiori con tanti o pochi petali, all’intuito di una maestra che di nome fa Margherita Aurora, passando per la risposta perfetta per contenuti e tono dell’Accademia della Crusca (poteva essere altrimenti?) e – ci prendiamo un piccolo pezzo di merito – al lancio di un hashtag di successo sui social network (su Facebook, al momento in cui scriviamo, il nostro articolo viaggia sopra le 24mila condivisioni ed è stato letto finora da oltre 80mila persone; il post originale della maestra Margherita è già oltre le 60mila condivisioni).
E proprio quell’hashtag #petaloso mercoledì è il primo nella classifica delle tendenze, grazie anche ai retweet dell’Accademia della Crusca (che ha da insegnare anche quando si tratta di gestire un social media) e tantissimi utenti che si sono appassionati alla storia, apprezzando l’idea e rilanciato l’hashtag. Tra questi c’è anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, i ministri Dario Franceschini e Stefania Giannini, ma anche il noto “disegnista” Marco D’Ambrosio Makkox, Stefano Bartezzaghi, l’astronauta Luca Parmitano, La Treccani e la Lego. Si sono poi accodati altri giornali nazionali, come Il Corriere della Sera, Il Post, Giornalettismo e L’Espresso e le agenzie di stampa. Non manca, come al solito, l’ironia. Finora quella più bella è del finto Gianni Cuperlo (Gianni Kuperlo) che propone due nuovi lemmi: Dalemoso e Alfanoso (nel frattempo è arrivato anche il notevole contributo dell’account della birra Ceres). Non male il tweet di Renzo Mattei.
Vi proponiamo una carrellata di tweet:
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