di Carolina Fiorini

“Promesse… e sposi”. È il titolo suggestivo che accompagnerà la tre giorni di “Tag”, il Festival di Cultura Lgbt promosso da Circomassimo Arcigay e Arcilesbica. “Promesse” come quelle che da anni il fronte progressista italiano attende di vedere realizzate; e “sposi”, come uno dei traguardi che il mondo lgbt attende di toccare.

Un titolo, quello manzoniano, che oggi – dopo il claudicante percorso in senato del ddl sulle unioni civili -, appare ancor più azzeccato. Non è un caso forse che il nome di quella che doveva essere fino alla vigilia la protagonista più attesta, la senatrice Monica Cirinnà, è scomparso dai programmi già diffusi e stampati. “Stiamo cercando il modo migliore per affrontare questo argomento senza creare ulteriori ostacoli, stiamo parlando con la segreteria del pd per poter invitare qualcuno che ci spieghi cosa sta accadendo in senato” spiega Massimiliano De Giovanni, presidente provinciale di Circomassimo Arcigay.

Rispetto alle prime anticipazioni, mancherà– per motivi diversi – anche don Domenico Bedin, atteso al dibattito del 28 febbraio. La sua assenza, lamenta Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, “è una lacuna incolmabile perché è rappresentate di una chiesa madre e non di una chiesa matrigna”.

Un altro ospite entrato in corsa, e che è facile presumere sarà il ‘pezzo forte’ del festival, è monsignor Krzysztof Charamsa, il teologo vaticano sospeso dal sacerdozio dopo aver fatto coming-out e aver rivelato di avere un compagno.

Quanto al programma di altissimo profilo si propone di indagare, conoscere e capire le tematiche relative alla realtà del mondo gay, lesbico e transessuale attraverso il dialogo e il confronto nelle giornate 26, 27 e 28 febbraio presso il teatro Sala Estense.

Saranno tre giorni pieni di appuntamenti volti a fare chiarezza sui temi “spesso bersaglio di odio ingiustificato e pregiudizi” attraverso un percorso di dialogo perché “settimana scorsa c’è stata la pagina della politica italiana più vergognosa delle ultime vicende” afferma Massimo Maisto, vicesindaco, “non si tratta di una decisione, ma di tatticismi politici sulla pelle dei cittadini”.

Ma il dialogo ha anche un ruolo rilevante per l’educazione poiché “i ragazzi sono un segmento fondamentale della città per sradicare i pregiudizi” afferma Annalisa Felletti, assessore alle pari opportunità, “l’obiettivo che si prefigge il festival è di sensibilizzare e valorizzare le differenze”.

Che cos’è il gender? A spiegarlo sarà la filosofa Michela Marzano assieme alla teologa ed ex monaca benedettina Benedetta Selene Zorzi e alla giornalista Caterina Coppola.

Cosa significa omogenitorialità? Lo psicoterapeuta familiare Federico Ferrari, autore del libro “La famiglia in-attesa” farà chiarezza con la bioeticista Micaela Ghisleni e Cristina Gramolini, tra le fondatrici dell’associazione nazionale arcilesbica.

Come prevenire il bullismo omofobico? Entrano in gioco le scuole superiori di Ferrara presenti fra il pubblico, a cui saranno svelati i dati raccolti da una ricerca sul bullismo che in Friuli Venezia Giulia ha coinvolto 2.138 studenti delle superiori, attraverso le voci del blogger Dario Accolla e Ketty Segatti, vicedirettore centrale area istruzione.

Si parlerà di religione attraverso una lettera di un omosessuale alla chiesa di Roma, il magistrato Eduardo Savarese, assieme alla partecipazione di Krzysztof Charamsa.

Tag Festival è però anche spettacolo. Veronica Pivetti, Fabio Canino, Alessandro Fullin e Mikaela Capucci saranno protagonisti delle serate, assieme allo spettacolo drag queen “La cage aux folles”.

Circomassimo arcigay e arcilesbica di Ferrara ringrazia per la collaborazione Flavio Romani, presidente nazionale arcigay, le associazioni agedo e famiglie arcobaleno Ferrara, IBS-Libraccio, arci Ferrara, l’istituto Gramsci, il circolo arci Bolognesi, l’assessorato alla cultura del Comune di Ferrara e l’assessorato alle pari opportunità del Comune di Ferrara.

Il programma completo è disponibile sul sito www.tagfestival.it.