Cronaca
13 Febbraio 2016
Il 56enne aveva garantito a una signora di vendere i suoi oggetti preziosi, ma le sue promesse sono cadute nel vuoto

Mediatore ‘miracoloso’ condannato per truffa

di Ruggero Veronese | 2 min

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unnamed (21)Si spacciava per un mediatore abilissimo, capace di piazzare e rivendere tra i propri contatti beni di lusso e oggetti preziosi garantendo lauti profitti ai propri clienti. È con questo ‘background’ che si presentava il 56enne occhiobellese Gianfranco Negri, condannato per truffa dal tribunale di Ferrara a un anno e due mesi di reclusione (con sospensione condizionale) e al pagamento di 5mila euro di provvisionale alla sua vittima che lo ha denunciato.

Nel 2013 infatti una donna ferrarese conobbe Negri tramite un’amica, che a sua volta si era rivolta al sedicente mediatore per acquistare e vendere alcuni oggetti. Nel giro di pochi mesi la signora affida al 56enne una serie di beni da cercare di rivendere, per un totale di circa 15mila euro, tra cui due orologi di lusso (un Rolex d’oro e un Cartier), una collana con un pendente d’oro e il proprio anello nuziale in oro e diamanti. Per alcuni mesi la signora cerca di contattarlo con sempre maggior frequenza per chiedergli conto delle transazioni, ma Negri continua a prendere tempo e a rimandare i pagamenti.

Un raggiro messo in atto, secondo la procura, anche grazie alle condizioni psicologiche della donna, che si trovava ad attraversare un difficile periodo personale e ha finito per riversare la propria fiducia in una persona sconosciuta. Circa quattro mesi dopo il primo incontro la signora, assistita dagli avvocati Vittorio Zappaterra e Gianni Ricciuti, decide quindi di sporgere denuncia facendo partire le indagini della procura.

Indagini che hanno ricostruito minuziosamente il contesto della truffa, arrivando alla condanna del 56enne. Durante il processo i consulenti della procura hanno infatti descritto le modalità del raggiro, mentre i testimoni (il marito e i conoscenti della donna) hanno descritto il difficile periodo attraversato dalla vittima prima e dopo aver messo i propri beni nelle mani dell’imputato. Che oltre a versare 5mila euro di provvisionale dovrà ora affrontare il processo civile che determinerà l’ammontare complessivo del risarcimento.

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