Politica
11 Febbraio 2016
Polemica del Collettivo 34R dopo l'inaugurazione della Rotonda ai martiri delle foibe: "Commemorazione usata da formazioni neofasciste per avere visibilità mediatica"

Lettera a Tagliani: “Nessuna agibilità politica a Casa Pound”

di Redazione | 3 min

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10febb_targavittimefoibe-5Il Collettivo 34R scrive al sindaco Tiziano Tagliani per sottolineare una sorta di inazione nel contrastare l’insediamento a Ferrara di due formazioni di estrema destra: Casa Pound e la sua emanazione studentesca, il Blocco Studentesco.

“Siamo venuti a conoscenza del recente insediamento di Casa Pound e di Blocco Studentesco tramite il grande risalto mediatico dato agli atti vandalici avvenuti la notte precedente all’inaugurazione delle due targhe intitolate ‘Agli italiani martiri delle foibe e agli esuli istriani”, poste sulla rotatoria di corso Isonzo”, scrive nella lettera al sindaco il collettivo che non perde tempo ad affermare che “tale commemorazione ha fatto emergere che a Ferrara ci sono delle formazioni neofasciste”.

Da qui nascono alcune riflessioni, indirizzate alla città e alla sua rappresentanza istituzionale. In particolare il Collettivo 34R giudica “contraddittoria” rispetto alla Costituzione “e  della condanna delle apologie del fascismo” un non meglio specificato “benestare” delle istituzioni cittadine “all’agibilità politica concessa a formazioni neofasciste”.

“Per la nostra cultura antifascista ed antirazzista – prosegue la lettera – è inaccettabile il fatto che il ricordo collegato al 25 aprile possa essere accompagnato, anche solo indirettamente, dall’appoggio e dall’incentivo di organizzazioni che si ispirano a valori anticostituzionali. Le perplessità maggiori riguardano anche il prossimo futuro: l’ormai prossima celebrazione dell’anniversario della Liberazione e le annuali manifestazioni di tutte le istituzioni, nella giornata del ricordo della fine del regime fascista e delle violenze che ha comportato, pongono chiaramente un problema politico, sociale e culturale in seno a quanto sta accadendo. Formazioni che si rifanno all’ideologia fascista, secondo i termini di Casa Pound stessa al “Ventennio”, – prosegue il Collettivo – non sono legittimate ad avere agibilità politica, men che meno a Ferrara, città che si richiama storicamente a valori antifascisti e antirazzisti”.

E ancora supposte contraddizioni vengono rilevate nelle parole pronunciate da Tagliani durante il Giorno del Ricordo, in particolare sulla convinzione che oggi non si possa rimanere “ostaggi del passato” e sulla necessità di “coltivare le proprie memorie e di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dai propri cittadini per motivi tattici e di bassa politica”. E ancora, il sindaco viene citato quando ha parlato dell’importanza di una ricostruzione storica rigorosa e attenta e dell’importanza di dimostrare con segni tangibili che il ricordo va mantenuto vivo ed essere monito di condanna per ogni tipo di violenza nazionalista.

“Per augurarci che tale lettera aperta invogli i cittadini tutti ad informarsi sui fatti accaduti e sull’impianto storico retrostante, ci sembra opportuno citare Hermann Hesse – prosegue il collettivo -: ‘Di una storia è vero solo quello che l’ascoltatore crede’. In altre parole, non ci sembra sufficiente richiamare, da parte del primo cittadino, la legge che nel 2004 ha istituito il giorno del ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, senza considerare che tale commemorazione è stata usata da formazioni neofasciste per avere visibilità mediatica e fare propaganda politica nelle scuole di Ferrara. Ci auguriamo, in sintesi, che possano nascere delle riflessioni ai vari livelli amministrativi della città di Ferrara”.

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