Economia e Lavoro
12 Febbraio 2016
La banca è una delle possibili future acquirenti della Nuova Carife

Buoni risultati nel 2015 per Bper

di Redazione | 2 min

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L'ad di Bper Alessandro Vandelli

L’ad di Bper Alessandro Vandelli

Il consiglio di amministrazione di Bper  ha esaminato e approvato i risultati individuali della banca e consolidati di gruppo al 31 dicembre. Il fatto potrebbe acquisire rilevanza perché Bper è tra le possibili acquirenti della Nuova Carife.

I risultati parlano di un utile netto complessivo del periodo pari a 219,2 milioni di euro (erano 29,8 milioni del 2014) associato ad un approccio di ulteriore prudenza nelle politiche di accantonamento con un significativo incremento del coverage ratio passato al 44,2% dal 40,7% di fine 2014; il risultato conseguito è in forte crescita rispetto al 2014 anche al netto delle poste non ricorrenti.

Proposta di un dividendo di 10 centesimi per azione (erano 2 centesimi nel 2014) per la Capogruppo Bpar Banca. Le commissioni nette sono segnalate in rilevante incremento nell’esercizio (+5,2%) che compensano in buona parte la diminuzione su base annua del margine di interesse (-5%), che peraltro evidenzia una leggera crescita rispetto al trimestre precedente (+0,3%). Procede l’attività di efficientamento dei costi confermata dal calo degli oneri del personale e delle spese amministrative (su base omogenea rispetto al 2014 rispettivamente -1,4% e -0,9%). Sempre secondo il documento della banca, continua il trend di miglioramento dell’asset quality: i flussi in ingresso a sofferenze e ad inadempienze probabili sono in forte riduzione rispetto allo scorso anno (rispettivamente -30,8% e -41,3%) e le rettifiche nette su crediti in calo del 13,2% su base annua pur a fronte di un significativo incremento del coverage ratio dei crediti deteriorati e delle sofferenze rispettivamente pari al 44,2% e al 58,2% (+356 bps e +161 bps da fine 2014) tra i più elevati nel confronto con i diretti competitors

I crediti deteriorati netti sono in calo del 3,6% rispetto a settembre 2015 e del 2,6% da fine 2014, che per Bper è il “primo importante segnale di inversione del trend dall’inizio della crisi”.

Solida posizione patrimoniale con un CET1 ratio Fully Phased pari all’11,2% (11,5% Phased in) ampiamente superiore ai requisiti minimi richiesti dallo “Srep” pari al 9,25%, senza considerare gli effetti della validazione dei modelli interni. La leverage ratio Basilea 3 Fully Phased è pari al 6,9% (7,1% Phased in), tra i migliori del sistema ed indici di liquidità LCR e NSFR ampiamente superiori al 100%.

Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di Bper, al termine del Consiglio di Amministrazione commenta: “Sono estremamente soddisfatto del risultato conseguito nel corso di quest’anno che vede l’utile raggiungere i 220 milioni di Euro, ancorché influenzato da rilevanti proventi ed oneri straordinari; tale utile registra un forte incremento rispetto allo scorso anno anche se considerato al netto delle voci non ricorrenti”.

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