Politica
12 Febbraio 2016
Il Governo prenderà ad esempio la legislazione regionale e parte la sfida tra Pd e Lega Nord

Pene più severe per il bracconaggio ed è gara per prendersi i meriti

di Redazione | 3 min

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La recente legislazione dell’Emilia Romagna sul bracconaggio, che prevede pene inasprite, farà da esempio per quella nazionale, ed è subito gara tra Pd e Lega Nord per attribuirsi i meriti per tale risultato.

“Quanto fatto e proposto in Emilia-Romagna per contrastare l’odioso fenomeno del bracconaggio ittico nei nostri canali, grazie alla collaborazione tra enti locali, Regione, Parlamento e all’impegno del PD a tutti i livelli, diventerà sarà il punto di partenza da cui prendere esempio in Italia”, affermano Paolo Calvano e Marcella Zappaterra, consiglieri regionali dem, “dopo esserci attivati in Emilia-Romagna per inasprire, a scopo deterrente, multe e confische per i pirati dei fiumi, avevamo sollecitato i nostri Parlamentari per far sì che la pesca di frodo nelle acque interne fosse elevata da illecito amministrativo a reato penale. Quando il collegato agricolo con l’emendamento del Pd sarà definitivamente approvato, indicativamente entro marzo come ha dichiarato la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, capogruppo Pd alla Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, i responsabili della pesca di frodo in fiumi, laghi, e canali potranno essere puniti con l’arresto da due mesi a due anni. Ai trasgressori sarà inoltre sospesa la licenza di pesca di professione – se ne sono provvisti – da tre mesi fino a tre anni e per gli esercizi commerciali nei quali sia trovata merce pescata illegalmente è prevista una temporanea sospensione. Stiamo lavorando per colpire il fenomeno del bracconaggio ittico dal momento in cui ci siamo insediati in Consiglio regionale con tutti i mezzi a nostra disposizione – affermano ancora Calvano e Zappaterra – e in un anno possiamo dire che abbiamo raggiunto obiettivi importanti. Sicuramente continueremo a lavorare sul doppio binario che prevede deterrenti più pesanti e controlli più efficaci per arginare una piaga che sta ampliandosi sempre di più, con pesanti effetti sull’economia e sulla tutela ambientale”.

Lettura totalmente opposta quella della Lega Nord. “La maggioranza si è svegliata tardi sull’argomento – dicono il capogruppo regionale Alan Fabbri ed il consigliere Marco Pettazzoni (Ln) – e la dimostrazione è la discussione del collegato sull’Agricoltura, che fa espressamente riferimento alla proposta di legge dell’onorevole Guido Guidesi (parlamentare del Carroccio; ndr)”.  Come cambieranno le nuove norme: «Innanzitutto, le misure sono più severe già ora sul territorio regionale, dove grazie alle nostre proposte di modifica della legge 11/’12 è possibile effettuare il sequestro dei natanti e dei mezzi illeciti usati per depredare i fiumi e trasportare il pesce. Che, poi, viene immesso sul mercato senza controlli igienico-sanitari”. L’inasprimento delle sanzioni amministrative prevedono multe da 1000 a 6000 euro; “senza dimenticare l’emendamento voluto dalla Lega al Bilancio regionale, che stanzia 50mila euro per un fondo apposito”. La proposta di legge a firma Guidesi (appoggiata anche da Fipsas Italia e che verrà presentata a Gonzaga) prevede: “L’arresto fino a due anni – rivela Fabbri e Pettazzoni – multe fino a 12mila euro, sospensione della licenza di pesca fino a 3 anni e sequestro e confisca delle imbarcazioni e degli strumenti, ed attrezzi per i pescatori di frodo. Le misure riguarderanno tutto il territorio nazionale. Ci auguriamo che il Governo Renzi, proprio ora, non faccia marcia indietro sul nostro provvedimento, perché sarebbe una presa in giro per tutti i cittadini”.

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