Attualità
10 Febbraio 2016
La cerimonia Corso Isonzo-via Piangipane. La seconda targa è stata rubata nella notte, Maisto: "Gesto stupido compiuto da qualche cretino"

Intitolata la rotonda ai martiri delle Foibe

di Redazione | 3 min

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La Giornata del Ricordo, il 10 febbraio, si apre con l’infausto gesto di mani ignote che, durante la notte, hanno trafugato una (quella rivolta verso via Piangipane) delle due targhe poste sulla rotonda di Corso Isonzo in previsione della cerimonia ufficiale di intitolazione.

Un “gesto stupido, compiuto da qualche cretino che non l’ha solo divelto, l’ha proprio portato via” commenta il vicesindaco Massimo Maisto e “visto che si tratta di un danno ai cittadini, la denuncia è già partita”. Così come le indagini, iniziate già ieri sera quando la Polizia di Stato si è accorta dell’accaduto.

La presenza di una seconda targa, rivolta verso corso Isonzo, ha permesso che il calendario non venisse stravolto e questa mattina, alla presenza delle autorità – tra gli altri, i sindaco Tiziano Tagliani, il Prefetto Michele Tortora, il Questore Antonio Sbordone e il tenente colonnello dei Carabinieri Vittorio Bartemucci – e dei rappresentanti del Comitato di Ferrara – Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Flavio Rabar e Marisa Antollovich, la cerimonia ha avuto luogo.

“Agli italiani martiri delle foibe e degli esuli istrani, Giuliano-Dalmati”. Recita così la targa che, da oggi, e dopo un lungo percorso, si erge a “segno tangibile – evidenzia il sindaco Tagliani – per mantenere vivo il ricordo di ciò che è stato”, una pagina della nostra storia “per troppo tempo restata sotto silenzio”. È un monito che riecheggia dei “mai più” pronunciati dal Prefetto contro guerra, odio e discriminazioni, a ricordare “che l’Europa è nata come sogno meraviglioso per permettere pace e progresso”.

A Flavio Raban, presidente del Comitato di Ferrara – Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, il compito di ricordare quel “preciso disegno politico” che soggiace alla triste sorte degli italiani in territorio istriano-dalmata, “le infoibazioni e le violenze giornaliere poi l’esodo e la non rara aperta ostilità anche in Italia”.

Fin dalle 12 viene posato a terra da alcuni manifestanti sopraggiunti uno striscione che recita “foibe: alcuni italiani non dimenticano”; e nel piccolo gruppo di astanti presto si intravede la bandiera di Fratelli d’Italia (presente anche Daniele Cordone, Fdi Rovigo): è il consigliere Fdi Paolo Spath ad apporre, a cerimonia conclusa, una corona d’alloro intonando “il nostro inno – annuncia – il canto degli italiani che gli italiani che ricordiamo oggi avrebbero voluto sentire”.

Non manca il commento al “gesto disdicevole e vile – è in questi termini che Spath declina il grave atto compiuto nella notte – di chi ancora oggi vuole infoibare la storia”: l’accusa è rivolta agli ignoti che “non vogliono la riconciliazione” e annuncia di aver già pronto un comunicato, del quale ci anticipa la proposta di “dotare la zona di una telecamera attiva 24h per tutelare la zona che è ora un simbolo della città”.

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