Goro
10 Febbraio 2016
Il capogruppo. "A rischio la funzione ricettiva. Si intervenga per salvare questa emergenza storico-architettonica”

Alan Fabbri: “Degrado al faro di Goro, urge un bando”

di Redazione | 2 min

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Foto di Carlo Pelagalli

Foto di Carlo Pelagalli

Goro. Il Faro di Goro è un’emergenza turistica, storico-architettonica conosciuta a livello nazionale. Nel 1950 sostituì l’ottocentesca Lanterna Vecchia, mentre oggi è al centro di un complesso sistema turistico. “Nonostante sia parte integrante dei percorsi turistici che riguardano il Parco del Delta – afferma il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri -, come punto di approdo e snodo di percorsi pedonali. Tuttavia, il suo stato di abbandono preoccupa, in quanto è in balìa di malintenzionati, che hanno provocati gravi danneggiamenti”.

Il progetto turistico che include il Faro, costò un milione e 200 euro (finanziati per 900mila dal fondo Por). La proprietà del manufatto è dello Stato e, più precisamente, del Demanio, che ne affidò ad una famiglia di Goro la gestione. “Sappiamo – dice Fabbri, che ha presentato un’interrogazione all’assemblea legislativa – che il 12 gennaio scorso è scaduto un bando di gara, per la concessione e valorizzazione di sette fari di proprietà dello Stato, gestiti dall’Agenzia del Demanio. Tuttavia, il Faro di Goro non era incluso in questo bando”.

Morale, il Faro si troverebbe oggi in assenza di un gestore diretta e in preda al degrado e all’opera vandalica di teppisti. “La funzione turistico-ricettiva del Faro – commenta Fabbri – rischia di venire compromessa, a scapito anche della sicurezza e della fruizione della limitrofa area della sacca di Goro. Per questo, chiediamo alla Giunta regionale di attivarsi presso il Demanio e il Ministero, affinché si attivi per le definizione di un bando apposito, che valorizzi una volta per tutte questo simbolo del territorio, togliendolo dall’incuria e restituendo dignità a questo elemento fondamentale per un paesaggio a forte vocazione turistica”.

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