Bondeno
10 Febbraio 2016
Il sindaco chiede più fondi e tempi più lunghi per le domande di risarcimento

Carife. L’appello di Bergamini per i “risparmiatori traditi”

di Redazione | 3 min
da sinistra: Fabio Bergamini e Alan Fabbri

da sinistra: Fabio Bergamini e Alan Fabbri

Bondeno. Più fondi dallo Stato per i risarcimenti dei “risparmiatori traditi” dal Salva Banche, più tempo (rispetto ai 4 mesi previsti) per compilare le domande, uffici e personale bancario dedicato a disposizione di chi farà richiesta di risarcimento, fondi ai risparmiatori dalla vendita di good e bad bank e almeno un rappresentante ferrarese – scelto dagli enti locali – nel cda della nuova banca. Sono le richieste che il sindaco di Bondeno Fabio Bergamini ha condiviso ieri sera con i circa 200 cittadini presenti all’incontro pubblico con i risparmiatori Carife, in Sala2000.

Le istanze sono state messe nero su bianco in una lettera indirizzata al presidente di Nuova Carife Roberto Nicastro che Bergamini ha sottoposto al presidente della Provincia Tiziano Tagliani e a tutti i primi cittadini del territorio, per stimolare una “sottoscrizione congiunta e ottenere risultati concreti e immediati con l’obiettivo di allargare la finestra dei risarcimenti”. L’8 dicembre scorso, a pochi giorni dall’approvazione del decreto 183, Bergamini aveva già scritto una prima missiva ai colleghi invocando “un’azione collettiva a tutela dei risparmiatori”, attivando poi in Comune, con Lega Consumatori, uno sportello dedicato che in 4 settimane ha conosciuto circa 150 accessi. Ogni martedì mattina (9-13) il Comune di Bondeno continuerà ad aprire le porte ai risparmiatori. “Chiedo a lla nuova Carife – insieme ai colleghi che vorranno condividere le nostre istanze – di predisporre tutte le azioni concrete per agevolare l’accesso alle domande e per arrivare il prima possibile ai risarcimenti, integrali, per tutti”. “Chi ha responsabilità deve pagare, e spero che la giustizia accerti presto le colpe gestionali, noi sindaci abbiamo il dovere di dare risposte immediate per aiutare i risparmiatori a riottenere il credito sottratto loro”.

Parallelamente continua la battaglia politica del capogruppo leghista in Regione Emilia Romagna Alan Fabbri che – dopo aver inoltrato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella – il proprio dossier-esposto sulle tribolate vicende di banca Carife, aver scritto al ministro Franceschini (“i suoi silenzi sul caso Carife sono vergognosi, lo dico da ferrarese”) e aver ottenuto l’audizione di Nicastro in Regione, è tornato ieri a invocare un “passo indietro” sul decreto Salva Banche, giudicato “un provvedimento da cancellare”, che ha “rapinato i risparmiatori, a cui oggi lo Stato deve garantire tutti i rimborsi”. “Non ci fermiamo”, ha detto Fabbri, invitando tutti i cittadini “a tenere il punto, come fatto dopo il sisma, per avere le risorse che spettano ai cittadini”.

Per garantire, da subito, un sostegno legale ai risparmiatori che intendono denunciare presunte truffe, Fabbri ha condiviso con la maggioranza della Regione l’istituzione di un fondo regionale da 200mila euro.

A questo proposito Enrico Scarazzati, presidente di Lega Consumatori Ferrara, ha spiegato – affiancato dal presidente Veneto dell’associazione Erika Zanca e dalla vicepresidente emiliano-romagnola Barbara Garbellini – che la propria associazione è impegnata nel tentativo di risolvere per via stragiudiziale i contenziosi con la banca. “Risolvere le cause fuori dai tribunali è meno oneroso e più veloce”. “Nostro compito è accompagnare i risparmiatori, come un patronato. L’obiettivo immediato – ha detto – è ottenere i risarcimenti per via amministrativa, cercando di agganciare il fondo di Solidarietà nazionale. Condividiamo con i sindaci la richiesta di allargamento di quel fondo per dare a tutti la possibilità di accedervi, con tempi congrui per la compilazione delle domande”. Quanto ai consigli pratici Scarazzati ha invitato i cittadini a “guardare agli indici di solidità delle banche e alla competenza dei propri consulenti, differenziando gli investimenti per arginare il rischio qualora la situazione dovesse precipitare come nel caso del Salva-Banche”.

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