Il Delta del Po e oltre quattromila chilometri di corsi d’acqua tra fiumi e canali di irrigazione: basterebbero questi due elementi per dar l’idea di quanto la provincia di Ferrara sia uno dei territori più colpiti dal fenomeno della pesca di frodo, che vede ormai da anni una lotta serrata tra polizia provinciale e bracconieri (senza contare gli analoghi interventi della guardia costiera sul litorale). Ed è per questo che le telecamere di Striscia la Notizia, guidate da Edoardo Stoppa, la notte scorsa hanno seguito le operazioni della polizia provinciale per documentare quello che accade nottetempo nelle zone più remote delle campagne ferraresi. Riuscendo anche a riprendere la liberazione di oltre due quintali e mezzo di carpe e siluri che erano già finiti nelle reti dei pescatori abusivi.
“Nottata gelata passata a combattere il bracconaggio sul delta del Po! – scrive Stoppa sui social network la mattina dopo – Tonnellate e tonnellate di pesce di ogni tipo prelevato dalle nostre acque illegalmente!!!!!! Povera Italia!!!!!”. Il giornalista ha passato la prima parte di nottata nel ferrarese, tra le valli di Ostellato, e poi attorno alle 2:30 si è recato sul versante veneto del Po, in provincia di Rovigo, per continuare le riprese del servizio, che andrà in onda nei prossimi giorni (ancora non si conosce la data esatta).
Nel frattempo l’operazione della polizia provinciale ha dato i propri frutti, visto che Stoppa ha potuto documentare la liberazione di centinaia di pesci di diverse dimensioni che erano finiti nelle reti, anche se i pescatori di frodo – con ogni probabilità grazie alla complicità delle loro ‘vedette’ – sono riusciti a dileguarsi senza essere identificati. Gli agenti sono però riusciti a recuperare un’ingente mole del loro equipaggiamento: una barca, sacchi di iuta, centinaia di metri di reti e un elettro storditore, un apparecchio elettronico illegale utilizzato per stordire o far cadere in trappola i pesci.
“Stoppa è una persona estremamente sensibile sui temi ecologici – racconta il comandante della polizia provinciale Claudio Castagnoli – e ci aveva contattato per vedere come facciamo a contrastare il fenomeno predatorio della pesca di frodo. Purtroppo la conformazione della nostra provincia la rende estremamente appetibile per i bracconieri, e sia noi che i nostri colleghi rodigini ci diamo parecchio da fare per fermare i bracconieri e liberare i pesci”.
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