Politica
10 Gennaio 2016
Il sindaco espulso dal movimento: "O si chiede scusa Marino o si dimostra di essere diversi"

Camorra, Fabbri striglia il M5S: “Come lo scandalo Pd a Roma”

di Redazione | 2 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Marco Fabbri Agorà ottobre 2014Comacchio. Lo scandalo dei voti della Camorra a Quarto che ha investito il Movimento 5 Stelle non è diverso da quello che ha colpito il Pd e il sindaco Ignazio Marino a Roma. Questo, in sintesi, il pensiero del sindaco di Comacchio (espulso dal M5S) Marco Fabbri, che affida ai social network la sua riflessione sul caso emerso dopo la pubblicazione delle intercettazioni dell’imprenditore Alfonso Cesarano da parte del quotidiano La Stampa.

Il primo cittadino di Comacchio invita il movimento politico di cui ha fatto parte fino all’ottobre 2014 a una maggiore coerenza di fronte allo scandalo dei voti ricevuti grazie all’appoggio del clan camorrista dei Polverino. “Se è’ vero che il sindaco Pd Marino a Roma governava con i voti degli arrestati – afferma Fabbri citando le dichiarazioni di Di Battista – e se è vero che il sindaco M5S di Quarto e’ stato eletto con i voti della Camorra allora i casi sono due: o si chiede scusa a Marino, o per essere diversi bisogna dimostrare di essere diversi”.

Fabbri cita una delle intercettazioni più esplicite pubblicate da La Stampa, quella in cui Cesarano (“imprenditore legato al clan camorrista dei Polverino che detta la linea per appoggiare al ballottaggio il candidato a sindaco dei Cinquestelle, Rosa Capuozzo”) afferma testuali parole: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant’anni. Si devono portare là sopra, e devono mettere la X sul Movimento 5 Stelle”.

Di fronte alle due ‘opzioni’ – chiedere scusa a Marino o dimostrare di essere diversi – il sindaco comacchiese prende la propria posizione: “Nel dubbio scelgo la terza: preferisco essere stato espulso insieme a tutti i consiglieri onesti di Comacchio per fare gli interessi dei cittadini di Comacchio e non di altri. L’onestà non la fanno i partiti o i movimenti ma le persone”. Sulla bacheca di Fabbri segue un’accesa discussione tra sostenitori e detrattori del suo pensiero. Tra i ‘like’ al post anche quelli di esponenti del Partito Democratico come il segretario provinciale Luigi Vitellio e il sindaco di Berra Eric Zaghini.

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