Economia e Lavoro
23 Dicembre 2015
Nel testo della denuncia: "Non risulta plausibile che la Banca d’Italia possa andare esente da responsabilità"

Carife. Depositato l’esposto contro il presidente di Bankitalia

di Redazione | 2 min

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La sede della Banca d'Italia a Roma (foto di Lalupa/CC BY SA 3.0)

La sede della Banca d’Italia a Roma (foto di Lalupa/CC BY SA 3.0)

È stato depositato dinanzi alla Procura della Repubblica di Ferrara l’annunciato esposto del Codacons sulla vicenda dei risparmiatori di Carife, in cui si chiede alla magistratura di disporre la sospensione dall’ufficio per il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco.

La richiesta – spiega l’associazione – si basa sull’art. 289 del Codice di Procedura Penale, che consente al giudice di disporre l’interdizione dall’esercizio di un pubblico ufficio, ed è motivata dall’ostinata quanto abnorme difesa che il Governatore ha fatto dell’operato dei vertici dell’istituto relativamente al caso delle banche salvate.

Si legge nell’esposto depositato dal Codacons: “Sarebbe evidente come il danno subito oggi dagli azionisti e obbligazionisti della sia derivato da condotte illecite nonché dall’omessa attenta vigilanza degli organi preposti, che si sono concretizzate in una danno per i risparmiatori, da una parte perché sono state celate informazioni rilevanti sul dissesto che già aveva investito la banca, ai sensi dell’art. 173 bis Tuf, nonché degli artt. 2621, 2622, 2625, 2638, 2391 c.c. e dall’altra gli organi di vigilanza con la propria condotta omissiva non hanno impedito il verificarsi dell’ipotesi delittuosa, avrebbero cioè concorso, insieme agli organi amministrativi della banca, ad indurre in errore i risparmiatori che hanno partecipato all’acquisto di azioni ed obbligazioni subordinate. Non basta, infatti, produrre note, o comminare sanzioni a distanza di anni, ma è necessario che gli organi istituzionalmente preposti, vigilino nella sostanza alla corretta informativa ai clienti bancari, e laddove riscontrino carenze in tal senso, impediscano che la banca stessa operi in maniera fraudolenta”.

“In questo caos economico-finanziario – prosegue il Codacons – non risulta plausibile che la Banca d’Italia possa andare esente da responsabilità ben possedendo tutti gli strumenti di controllo e vigilanza per potere impedire operazioni e scandali di questa portata. A fronte di tale escalation di eventi e responsabilità per omesso controllo e vigilanza da parte della Banca d’Italia, perplessità e preoccupazione suscitano le dichiarazioni rilasciate dal Governatore che, come riportato dai media, siti web e stampa, più volte si è lanciato in una difesa ad oltranza dei vertici della Banca d’Italia stessa mirando a difenderne l’operato. Una ulteriore condotta che farebbe emergere un modus operandi che potrebbe ripercuotersi anche nell’ attività di vigilanza sulle altre piccole banche a rischio crac. Alla luce di quanto evidenziato, nel richiamare integralmente il contenuto e le richieste contenute nell’esposto denuncia e nel reiterare la propria qualità di parte offesa, stante la palese condotta omissiva della Banca d’Italia ed il rischio di una reiterazione di tale comportamento anche sulle altre piccole banche a rischio crac, la scrivente fa istanza alla Ill.ma procura adita di voler procedere alla sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio ex art. 289 c.p.p. del Governatore della Banca D’Italia”.

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