Economia e Lavoro
1 Dicembre 2015
L'associazione di via Montebello critica le scelte di Regione e Governo sul piano delle infrastrutture

E55 e Passante nord, il disappunto di Unindustria

di Redazione | 3 min

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E55 tracciato _nella parte Romaga_ Emilia_ Veneto diffusa da ANAS il _12_06_2009Unindustria Ferrara esprime grande rammarico per l’abbandono dei progetti della E55 e del passante nord di Bologna ‘cassati’ dal Piano regionale delle infrastrutture.

“L’Emilia-Romagna è una delle zone economicamente più attive, tanto sotto il profilo manifatturiero che sotto quello dei servizi e del turismo – spiega l’associazione – . Il territorio ferrarese, in particolare, per la propria conformazione geografica e per la arretratezza e vetustà delle infrastrutture stradali, manifesta una straordinaria necessità di adeguamento e rinnovamento. Progettare un sistema infrastrutturale stradale, infatti, significa non soltanto concepire tracciati e snodi di comunicazione, ma anche, e soprattutto, orientare e determinare le scelte di investimento delle imprese. È innegabile che i sistemi di trasporto, di distribuzione e di logistica influenzano direttamente lo sviluppo e l’efficientamento dei sistemi produttivi, tanto in termini di movimentazione delle merci che delle persone”.

Unindustria Ferrara, ormai da molti anni, sostiene con forza l’idea che, al centro delle politiche di sviluppo, il tema infrastrutturale riveste un ruolo assolutamente prioritario, per questo ha accolto “con estrema soddisfazione il livello di importanza che si è inteso attribuire alla conferma della realizzazione dell’autostrada Cispadana, un’opera indispensabile per lo sviluppo e la competitività del territorio ferrarese, grazie anche al naturale collegamento e completamento con la futura Autostrada Ferrara-Mare”.

“Siamo sempre stati convinti – afferma ancora l’associazione – che il disegno infrastrutturale legato alla Cispadana potesse rappresentare una opportunità straordinaria per la nostra comunità, soprattutto se avesse trovato realizzazione anche l’altro progetto legato all’asse E55 con il collegamento al corridoio adriatico (il progetto Orte-Mestre del 1992, sul quale da anni si discute e recentemente “abbandonato” dal Governo)”. Ma Unindustria Ferrara prende ora atto – “con grande rammarico” – delle scelte del Governo e della Regione relativamente alla E55 e, contestualmente, della decisione relativa al progetto della nuova bretella stradale di collegamento tra la Romagna e la provincia di Ferrara.

“Tale nuovo asse viario – osservano da via Montebello – se da un lato potrà alleggerire il traffico sulla statale Romea, favorendo la nascita di un’alternativa al nodo di Bologna in grado di mettere in connessione la Romagna all’asse Cispadano attraverso il nostro territorio, non pone alcun rimedio al definitivo abbandono del progetto della nuova autostrada Orte-Mestre. La nuova bretella consentirà di proseguire nell’entroterra, parallelamente alla Romea, guidando da Forlì/Cesena fino a San Giovanni di Ostellato, attraverso un’area che vede insediamenti produttivi ed industriali importanti”. Ma Unindustria Ferrara ritiene che questa nuova infrastruttura presenti “evidenti limiti rispetto al progetto originario che avrebbe potuto favorire l’attrazione di nuove imprese e la crescita di quelle esistenti, la rivitalizzazione di territori poco sfruttati dal punto di vista industriale o turistico, nonché l’auspicata riconversione dei sistemi industriali in crisi.”

In via più generale e guardando anche ciò che avviene al di fuori del nostro territorio, “ha destato stupore e disappunto la recente dichiarazione dell’abbandono – dopo anni di discussione – dell’opera del “Passante nord” (l’anello autostradale che avrebbe dovuto “bypassare” il nodo di Bologna con un percorso parallelo all’autostrada) per fare spazio all’allargamento della attuale tangenziale, che insieme alla A14, attraversa la città congiungendosi con la A1. Con questa decisione – prosegue l’associazione – si rinuncia non solo ad una straordinaria opportunità di sviluppo (in termini di viabilità, nuova logistica, minor inquinamento, opportunità occupazionali, ecc.) per l’area metropolitana e per i territori limitrofi come l’Alto Ferrarese, ma anche ad una visione strategica – in termini di viabilità nazionale – del “nodo” bolognese, che notoriamente costituisce uno dei punti più critici dell’intera rete viaria del Paese. Unindustria Ferrara chiede pertanto alla classe politica di riprendere il dialogo con tutti gli attori sociali ed economici su questa importante infrastruttura”.

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