Quali azioni ha intenzione di intraprendere l’Amministrazione comunale per tutelare i risparmiatori ferraresi colpiti dalla vicenda Carife? Lo chiede al sindaco il consigliere comunale Leonardo Fiorentini con un’interrogazione a risposta scritta.

Fiorentini qualifica l'”operazione di tardivo ‘salvataggio’ della Cassa di Risparmio di Ferrara”,  come “una vera e propria operazione di liquidazione coatta dell’Istituto Bancario, senza alcuna tutela degli azionisti, in particolare per quell’azionariato diffuso che riponeva fiducia nella Banca della città, peculiare caratteristica di tutte le Casse di Risparmio”. Il consigliere – che ricorda anche i rilievi del deputato di Sel Giovanni Paglia secondo il quale “è stato nei fatti impedito nei mesi scorsi l’intervento del Fondo stesso per una discutibile interpretazione non vincolante dei Tratti europei da parte della Commissione Ue” –  sottolinea anche “come vadano ricercate con celerità e grande attenzione le responsabilità di chi ha amministrato così malamente l’Istituto di Corso Giovecca, e altresì visto il disastro odierno su chi – tenuto a farlo – non abbia evidentemente negli anni vigilato a sufficienza”. In mezzo, infine, finisce anche il governo che le sue responsabilità “evidenti” e l’incapacità “di avere un ruolo politicamente riconosciuto in sede europea impedendo di intervenire prima che la situazione diventasse irrimediabilmente compromessa”.