Politica
30 Novembre 2015
Il sindaco: “Banca d'Italia vera ed assoluta artefice di questo disastro imprenditoriale”

Carife. Tagliani: “Il governo ha ceduto le armi”

di Redazione | 4 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

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SAMSUNG CSCLa Banca d’Italia è la vera responsabile del disastro scoppiato con l’azzeramento di azioni e obbligazioni subordinate. Lo afferma senza remore Tiziano Tagliani, puntando il dito contro Palazzo Koch, “un ente di controllo tardivo, quando non controproducente, privo di trasparenza e di responsabilità verso gli attori sociali di questo territorio: imprese famiglie e lavoratori”.

Il sindaco di Ferrara approfitta della replica alla Lega Nord (“le sue parole fanno rabbrividire”) per attaccare come non aveva mai fatto prima quelli che considera gli attori principali del “disastro”. Disastro ben peggiore di quello paventato poche settimane fa con l’approvazione del bail-in, quando “ci dissero che era la precondizione per lo sblocco del fondo; ma poi è risultato che dietro c’era una ben diversa opzione, organizzata ancora una volta dalla Banca d’Italia, vera ed assoluta artefice di questo disastro imprenditoriale con le responsabilità delle pregresse gestioni in bonis”.

Tagliani ripercorre le ultime tappe che hanno portato in questi mesi la città a “combattere una battaglia nella quale ad un certo punto, senza preavviso a noi noto, è intervenuta pesantemente la Bce e la lettera di Jean-Claude Juncker a Renzi pubblicata qualche giorno fa sul Corriere della Sera ne è la prova”. Una “intromissione emblematica di una sudditanza del nostro paese in campo finanziario, una sudditanza che ha consentito nel 2010 agli Stati europei di finanziare le loro banche con risorse pubbliche per 1000 miliardi di euro e che ha impedito al Fondo di Garanzia Interbancaria di erogare oggi fondi privati per 300 milioni alla Carife: una soluzione meno dispendiosa, più equa per gli azionisti ed obbligazionisti, dignitosa e per la quale la Fondazione si è spesa con il suo presidente Maiarelli senza riserve”.

Lo stesso presidente del Fondo interbancario Salvatore Maccarone, nel corso dell’audizione alla Camera, ha pacificamente detto che “se fosse stato reso possibile le banche si sarebbero risanate molti mesi fa”, ma tale “possibilità non è stata utilizzata”.

“Ad un certo punto il Governo ha ceduto le armi – riprende Tagliani -: ha fatto un pacco unico con altre tre banche ben più lontane dalla soluzione e maggiormente indebitate. Carife nel frattempo ha navigato a vista per 4 mesi senza liquidità ed oggi il presidente Nicastro finalmente dice la verità”.

Il sindaco ricorda quando ad ottobre lamentava che “le settimane passavano senza riscontri, e la cosa per me era sospetta, molti degli attuali strillatori rimasero silenti compreso, inspiegabilmente, il presidente dell’l’Abi, che ben conosceva la nostra situazione”.

Tra gli strillatori il primo cittadino annovera Fabbri e di Bergamini, autori a suo dire di “piccole speculazioni” all’interno della “tragedia che Ferrara sta vivendo: saltano sul cavallo della protesta quando il cavallo è morto, danno il segno di quanto poco serio sia l’orizzonte politico della Lega. Fabbri rabbrividisce? Allora si copra di più perché in effetti è venuto freddo! E mentre si beve una tisana si rilegga i miei interventi sulla stampa del 27 aprile scorso, quando ci preoccupavamo con i parlamentari di scenari allora apparentemente lontani ed oggi tragicamente attuali, dove era lui? Dove sono mai stati lui, Bergamini, Salvini, i parlamentari della lega? Assenti totali”.

Quanto alla ‘chiamata alle armi dei sindaci’ fatta dal sindaco di Bondeno, “se Bergamini ha idee concrete le tiri fuori, le porteremo avanti assieme nessuno gli ha detto di no. Ma non ci venga a dire che i comuni faranno le cause con i cittadini perché i cittadini sono tutti troppo intelligenti, disillusi ed istruiti per pensare che questo sia possibile…. a meno che il Comune di Bondeno non sia azionista Carife”.

Tagliani conclude annunciando che in questi giorni il Comune valuterà “tutte le ipotesi tecniche di modifica ed impugnazione di quei provvedimenti, senza illudere nessuno, e lo faremo in accordo con Fondazione, Associazione Piccoli Azionisti, con i sindacati e le associazioni dei consumatori”.

Tagliani ringrazia infine “chi ci ha provato con tutte le sue forze come Riccardo Maiarelli” e assicura che metterà “la mia firma di sindaco e di azionista frodato su qualsiasi atto serio che possa produrre un risultato utile, ma al tempo stesso non smetterò neppure di chiamare per nome i responsabili di questa insensata soluzione: in primis la Banca d’Italia e chiederò un incontro a Nicastro che ha nelle proprie mani il futuro di 900 lavoratori ed il futuro della nuova Carife che oggi è ancora una impresa di Ferrara”.

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