Cento. Da tempo Obiettivo Cento ha iniziato una campagna politica su Facebook che vede l’utilizzo di “volantini” ironici, come metodo di divulgazione delle problematiche della città. “Nei primi – spiega Georges Savignac – abbiamo portato l’attenzione su questioni come il fallimento della raccolta differenziata secondo Cmv o del lavoro mai svolto dell’assessore allo sport. In quello pubblicato in queste ore abbiamo ribadito la nostra preoccupazione riguardo lo stato di alcuni palazzi lungo il corso di via Guercino, che secondo il sindaco Lodi sarà la sede dell’edizione 2016 del carnevale di Cento”.
Savignac sottolinea che i “palazzi sono gravemente danneggiati” e come già richiesto in precedenza sulla stampa “pretendiamo risposte su come si intenda mettere in sicurezza la zona dal passaggio dei carri, che con le dimensioni gigantesche, le vibrazioni e la musica a tutto volume potrebbero danneggiarli ulteriormente, diventando pericolo per tutti”.
“Lodi – aggiunge – si guarda bene dal rispondere e scade nell’immaturità più becera scrivendo un inutile post su facebook, che invece di dare dati certi su dove siano finiti i 200.000 euro deliberati dal consiglio comunale all’Ente territorio e fiera, denigra il sottoscritto dandomi del disinformatore”. “Quei soldi dati senza spiegazioni – è l’opinione di Savignac- sono il nervo scoperto di Lodi che si infastidisce quando qualcuno gliene chiede conto. L’ente doveva organizzare mille eventi, ma solo del carnevale si è occupato, quindi come tutti hanno capito, “l’ente territorio e fiera s.r.l.” è uno spreco e non un risparmio”.
“Ci dica – è la conclusione di Savignac – quali falsità avremmo detto, visto che è stato lui stesso a luglio tramite la stampa a dare cifre irreali sul costo del carnevale e a dichiarare che il bilancio semestrale dell’ente sarebbe stato pubblicato a giorni. Ci teniamo a precisare che la nostra speranza sia rivedere il carnevale in centro e florido, ma senza feriti, sprechi ed inganni. Più Piero Lodi starà in silenzio, più noi manifesteremo il nostro dissenso rumorosamente. Di sicuro non ci arrendiamo”.