Economia e Lavoro
29 Novembre 2015
Annunciate iniziative legali, mentre il presidente delle 'good bank' Nicastro difende la soluzione adottata

Carife, dipendenti e azionisti dichiarano guerra

di Redazione | 5 min

carifePer la Carife poteva esserci un destino peggiore ed erano a rischio anche gli stipendi del 27. Lo si apprende dalle parole di Roberto Nicastro, presidente delle ‘good bank’ nate dal dl per il salvataggio delle 4 banche commissariate (tra cui Carife), pronunciate in un’intervista all’Ansa. Parole che arrivano assieme a quelle durissime di Azione Carife, l’associazione dipendenti e azionisti, che annuncia possibili azioni legali a tutela di azionisti e obbligazionisti che si sono visti azzerare i loro investimenti.

Tenendo conto dei paletti fissati dall’Unione Europea, secondo Nicastro non poteva esserci una soluzione migliore di quella trovata, in quanto, sempre secondo il presidente, quella adottata permetterebbe di garantire risparmi e imprese, proteggendo così un milione di depositanti e 200.000 Pmi. Ma la frase di Nicastro che più sorprende è quando riferisce che l’apertura delle banche (il riferimento è alle 4 banche commissariate, cioé oltre a Carife anche Banca Marche, Etruria e CariChieti, ndr) il lunedì mattina non era scontata, così come il pagamento degli stipendi il 27.

Lunedì è infatti previsto l’avvio dell’attività operativa delle 4 banche in questione, che prevede una prima riunione della ‘task force’ composta dalle figure di riferimento degli istituti bancari. L’intenzione sarebbe quella di arrivare in tempi relativamente brevi alla cessione delle 4 ‘good bank’ risultanti dai salvataggi delle banche commissariate, anche se al momento, come riferito Nicastro, la priorità è quella di farle funzionare correttamente e subito. Un pensiero Nicastro lo ha rivolto anche ai titolari di obbligazioni subordinate che si sono visti azzerare il loro investimento nell’operazione di salvataggio, dicendosi vicino a loro e sensibile rispetto alla sorpresa e al disagio subìto.

Nonostante le parole di Nicastro continuano a piovere critiche e proteste vibranti contro il recente salvataggio della Cartife e delle altre tre banche commissariate, a partire dal presidente Abi, Antonio Pattuelli, che si è detto imbestialito con l’Europa che permette ai tedeschi di salvare le proprie banche con i soldi pubblici e gli aiuti di Stato al contrario di quanto avviene in Italia.

E critiche feroci arrivano anche da Azione Carife, l’associazione dei dipendenti e azionisti della banca, che ha dato mandato ai propri legali di valutare la legittimità dei provvedimenti assunti rendendosi disponibile ad azioni congiunte con altre associazioni e parti politiche che stanno assumendo iniziative analoghe per tutelare azionisti e obbligazionisti Carife. Secondo Azione Carife “l’azzeramento delle azioni e delle obbligazioni subordinate pone forti dubbi sull’utilità e sui risultati prodotti da un commissariamento durato due anni e mezzo, ed a maggiore ragione alla luce di quanto emerso nell’assemblea del 30 luglio 2015, ovvero che la Banca disponeva di un patrimonio residuo di 11.365.841,97 euro, che ora è stato azzerato senza fornire alcuna motivazione”.

Azione Carife usa parole dure contro l’iniziale “gestione del credito sconsiderata” che è stata “poi definitivamente annichilita da una amministrazione commissariale che, pur criticata da tutti gli stakeholder, è stata evidentemente ritenuta proficua dalla Banca d’Italia, la quale ha addirittura attribuito a uno dei due Commissari il ruolo di Amministratore Delegato della Nuova Carife. Pur esprimendo fin d’ora pesanti perplessità sulla nomina, evidentemente finalizzata alla vendita e non più al rilancio della banca, valuteremo dai risultati la capacità di questo amministratore”. L’associazione continua: “Si è dato ampio risalto al fatto che l’operazione non intacca le finanze pubbliche, presentando come ineluttabile il fatto che a pagare siano chiamati i piccoli risparmiatori, ovvero proprio chi l’art. 47 della nostra Costituzione vorrebbe tutelare. La vicenda avrà una ripercussione più ampia del perimetro delle quattro banche salvate, poiché è largamente prevedibile che gli obbligazionisti di altre banche in difficoltà – ad esempio per il mancato superamento dei parametri minimi di Bce – si comporteranno di conseguenza”.

“Riteniamo – aggiunge Azione Carife – che l’opinione pubblica debba farsi delle domande sul ruolo e sull’operatività svolta dall’Autorità di Vigilanza, e anche sulle conseguenze di una visione politica che non ha saputo evitare una conclusione così drammatica. Non è difficile pensare che in questi due anni e mezzo, operando con la giusta determinazione in ogni sede nazionale ed internazionale, si sarebbe potuto trovare una soluzione più rispettosa degli azionisti/obbligazionisti e meno onerosa per il sistema bancario, come peraltro era l’ipotesi formulata dal Fidt che, da quanto apprendiamo, è stata ignorata pur senza un esplicito provvedimento avverso da parte della Commissione Europea”.

“L’Associazione – conclude il comunicato – esprime la propria solidarietà ai dipendenti delle banche coinvolte che, senza avere alcuna colpa nella vicenda, sono stati oggetto di gravi minacce, insulti e perfino danneggiamento alle automobili. Molti dipendenti peraltro erano azionisti e possessori di obbligazioni subordinate delle banche, a testimonianza della buona fede delle persone. Auspichiamo che le autorità governative prendano coscienza dell’enorme danno economico e sociale che queste decisioni hanno comportato, e sappiano trovare nuove modalità per recuperare il risparmio delle famiglie attualmente perduto. In questo senso, consigliamo ai nostri Associati di mantenere i rapporti con Carife poiché l’eventuale ristorno o ripristino, in assenza di rapporto, potrebbe essere pregiudicato. Come Associazione abbiamo l’obbligo di valutare tutte le modalità di tutela degli interessi dei nostri Associati, pertanto abbiamo dato mandato ad una struttura specializzata, lo Studio Legale Usai Stiz di Padova, affinché valuti i profili di legittimità, anche costituzionale, di tutti i provvedimenti intrapresi. Ci confortano le notizie di stampa relative ad analoghe iniziative di parti politiche, a prescindere dal colore. Azione Carife ha già dato la propria disponibilità alle Associazioni di piccoli azionisti e di dipendenti delle altre banche coinvolte per iniziative congiunte, ed è aperta al confronto con tutte le parti interessate alla tutela degli azionisti ed obbligazionisti Carife”.

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