Economia e Lavoro
27 Novembre 2015
Al presidente Govoni anche il mandato di proseguire nelle interlocuzioni in atto con la Camera commercio di Modena

Cciaa, via libera alla fusione con Ravenna

di Redazione | 2 min

camera_di_commercioLa Giunta della Camera di commercio di Ferrara ha dato il via libera, all’unanimità, all’approfondimento per una possibile fusione con la Camera di commercio di Ravenna, in base ai principi della maggiore efficienza, di più ampie economie di scala, della garanzia di servizi di qualità e dell’autonomia finanziaria. Ma, per la Giunta dell’Ente di Largo Castello, la razionalizzazione della rete territoriale delle Camere di commercio non è che uno degli asset del processo di riforma in corso, insieme ad altre iniziative, quali la dismissione delle partecipazioni non strategiche, l’applicazione dei costi standard, la semplificazione della governance, la concentrazione delle risorse su temi fortemente strategici.

“La delibera approvata ieri (27 novembre) – ha detto il presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni – è un segnale di grande compattezza delle associazioni imprenditoriali che, attraverso i loro rappresentanti negli organi di governo dell’Ente, hanno una responsabilità diretta nella definizione delle strategie e nell’attuazione dei programmi al servizio dell’economia territoriale. La via del cambiamento che abbiamo intrapreso in anticipo rispetto alla riforma delle Camere di commercio che il Parlamento si appresta ad approvare definitivamente – ha proseguito Govoni – sono certo condurrà alla creazione di strutture più robuste, realtà ancora più efficienti ed innovative che meglio potranno rispondere ai bisogni dei territori e delle imprese”.

Dalla Giunta camerale, inoltre, il mandato al presidente Govoni di proseguire nelle interlocuzioni in atto con la Camera di commercio di Modena, in virtù delle specificità socio-economiche che accomunano i due sistemi territoriali e facendo leva, in particolare, sulla collocazione geografica e sugli asset infrastrutturali, secondo una prospettiva di integrazione e di cooperazione.

“Oggi – ha concluso il numero uno della Camera di commercio di Ferrara – restituiamo una quota pari a circa il 76% delle risorse che riceviamo. E’ molto, ma se serve dobbiamo andare oltre. E se le imprese ci chiedono di farlo in un modo diverso, dobbiamo essere preparati a mutare rotta. Si può diventare solo in quanto si è già. Quello che siamo lo dimostriamo tutti i giorni, quello che saremo dipenderà anche da noi”.

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