Comacchio. Ha vissuto per tre anni in un vero e proprio limbo amministrativo, senza più la possibilità di effettuare visite mediche, acquistare farmaci su prescrizione, rinnovare i documenti o firmare qualsiasi tipo di contratto. Il tutto a causa di uno ‘scivolone’ della burocrazia italiana, che in seguito alla morte di una sua omonima 87enne scambiò le identità delle due donne.

E così Gaetana Simoni, che di anni ne ha soltanto 42, dall’estate del 2012 convive con una serie di problemi che rendono anche una visita all’ufficio postale un vero calvario. Ma fortunatamente la notizia del fatto, riportata nei giorni dalla Nuova Ferrara, ha mosso chi di dovere e oggi è arrivata l’attesa soluzione: l’Agenzia delle Entrate ha inserito la Simoni nell’anagrafe tributaria e verificherà le cause del disagio.

Finisce così un incubo che in questi anni ha costretto la 42enne ha girare con il certificato del decesso della propria omonima nella borsa per dimostrare la propria ‘esistenza’. E pensare che scoprì della propria peculiare situazione burocratica solo quando solo quando tre anni fa si recò dal medico di famiglia, che quando la vide entrare sgranò gli occhi: gli avevano comunicato che la sua paziente era deceduta pochi mesi prima.