È difficile al momento fare una stima precisa di quanto costi ad obbligazionisti subordinati e azionisti il salvataggio di Carife.
Quel che è certo è che con un tratto di penna sono state interamente ridotte – e cioè annullate con “estinzione dei relativi diritti amministrativi e patrimoniali” – le riserve e il capitale rappresentato da azioni, ovvero più di 11,3 milioni di euro (valore nominale) distribuiti tra più di 42mila azioni.
Ci sono poi i bond colpiti anch’essi dal provvedimento di annullamento e che sono due: quello denominato IT0004064538, erogato nel 2006 e in scadenza nel 2016, dal valore nominale di 40 milioni di euro e sottoscritto da 1.626 obbligazionisti; e quello denominato IT0004119605, anch’esso emesso nel 2006 e con scadenza fissata al 2016 e con lo stesso valore nominale del precedente, sottoscritto da 1.498 obbligazionisti.
A queste vanno aggiunte infine le obbligazioni “Cassa di Risparmio di Ferrara a Tasso Variabile Subordianto Lower Tier II – IT0004291891”, emesse nel 2007 e con scadenza nel 2017, dal valore nominale di 68 milioni di euro e collocate presso 2.167 obbligazionisti. Se le prime due sono state completamente ‘cancellate’, queste obbligazioni seguiranno un percorso diverso: andranno infatti nella procedura di liquidazione coatta amministrativa della vecchia Carife, nella speranza di ricavare qualcosa.
In totale sarebbero quasi 160 milioni di euro nominali (11 milioni di euro di azioni e 148 milioni di obbligaizoni) che azionisti e obbligazionisti subordinati avrebbero ‘donato’ – anche se non del tutto – in maniera coatta per il salvataggio dell’istituto, ma i calcoli non includono eventuali rimborsi già erogati e dunque non riguarda il valore effettivo dei titoli attualmente in circolazione. Fonti interne alla Carife sostengono che i tre quinti dei 68 milioni di euro dei bond finiti in liquidazione coatta (e dai quali si potrebbe ricavare ancora qualcosa) siano stati già rimborsati. Mancano però i conteggi ufficiali, che in questo momento sono in mano solo al management della banca. E nessun socio o investitore, tantomeno la Fondazione Carife, al momento sembra in grado di fornire stime indicative.
Ovviamente non è un problema che riguarda solo Carife essendo una misura presa per tutte e quattro le banche in sofferenza. Secondo i calcoli dell’agenzia di stampa Reuters il totale in circolazione dei bond dei quattro istituti oggetto della riduzione è di 638 milioni di euro, ai quali vanno sommati altri 275 milioni finiti in liquidazione coatta amministrativa e, dunque, non ceduti alle bridge bank.