Lettere al Direttore
25 Novembre 2015

Ferri: “Renzi indossi una coccarda rossa”

di Redazione | 3 min

Ho apprezzato come cittadina e come amministratrice la presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, alla camera ardente di Valeria Solesin, la giovane donna caduta a Parigi vittima della folle violenza di Daesh. Una violenza cieca e barbara che ha colpito il cuore dell’Europa e che ogni giorno umilia e uccide migliaia di persone, soprattutto donne. Le giovani donne curde di cui vediamo le foto, con un fucile in braccio e gli occhi fieri di chi sta combattendo per difendere la propria libertà. Le spose bambine peshmerga, ridotte in schiavitù e costrette a subire un destino di abusi e violenze.
Il 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, una giornata che ci costringe a riflettere su una piaga che ogni anno come in un bollettino di guerra miete decine di vittime anche nel nostro Paese, vittime in oltre il 70% dei casi di mariti, fidanzati, spesso non in grado di accettare un rifiuto o un abbandono. La violenza tuttavia non è solo quella fisica, ma si esplicita in diversi subdoli modi, con il sopruso psicologico, il controllo economico, il ricatto e la molestia sui luoghi di lavoro.

È una violenza anche quella che costringe una giovane donna a dover scegliere tra la possibilità di avere una famiglia e quella di mantenere il proprio lavoro. Proprio di questo Valeria Solesin si occupava, di approfondire attraverso studi sulla demografia le differenze dei servizi di welfare per le donne madri e lavoratrici, nel sistema italiano e in quello francese. Certamente una borsa di studio in suo nome è un modo nobile e concreto di ricordare Valeria e il suo impegno, ma altrettanto lo sarebbe un impegno più forte e profondo verso l’affermazione di un sistema di welfare davvero paritario nel nostro Paese.

È un importantissimo risultato la normativa sulle dimissioni in bianco, così come l’aver allargato il diritto alla maternità a chi prima non aveva diritti, ma a ciò devono seguire risorse più ingenti per sostenere il lavoro delle donne, siano esse madri oppure no. Purché sia una loro scelta se diventarlo o meno, una scelta libera. Per questo, come donna e come assessore, spero che oggi Renzi, e come lui gli amministratori della nostra città, ricordino di indossare una coccarda rossa, o magari una cravatta, un simbolo di questa Giornata e dell’impegno rinnovato del Governo nella lotta alla violenza sulle donne.

Spero che insieme alle prossime nomine del Governo arrivi anche un Ministro per le Pari Opportunità, perché le idee camminano anche sulle gambe delle persone, e quel che non ha un nome spesso finisce per non esistere. Noi a livello locale come Comune di Ferrara ci siamo, e ogni giorno cerchiamo di fare la nostra parte, sostenendo le associazioni, i centri antiviolenza, provando a portare avanti con le nostre politiche un modello di società diverso, quello che anche Valeria stava cercando di costruire, più giusto e più libero.

Caterina Ferri, assessore al Lavoro del Comune di Ferrara

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