Il sindaco Tiziano Tagliani ha incontrato martedì l’amministratore delegato della Nuova Carife Giovanni Capitanio e Antonio Baldini i quali hanno illustrato le novità contenute nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il sindaco ha commentato: “La notizia del definitivo ‘salvataggio’ di Carife dei suoi depositi e della struttura aziendale, oltre al superamento dei problemi di liquidità che ne rallentavano l’azione verso il mercato delle imprese ferraresi, non può che farci molto piacere. Si mette fine ad un calvario durato troppo e che negli ultimi tempi è stato vissuto dai dipendenti, dai clienti, in sostanza dalla città, con apprensione se non con paura. Chi argomenta di piacere fatto agli amici non sa di cosa sta parlando, e non a caso in questi mesi non si è minimamente preoccupato della vicenda”.
“Chiaramente – prosegue il sindaco – il diniego di Bce alla operazione concordata la scorsa estate, che avrebbe garantito una speranza di parziale recupero agli azionisti, lascia una amaro in bocca e non poche perplessità sulla reale autonomia del sistema bancario italiano rispetto a “dictat” europei, ostacoli che avrebbero dovuto essere noti ben prima di illudere gli azionisti. Ci sono dunque molti motivi per essere perplessi ed amareggiati per la mancanza di rispetto dell’azionista Carife. Tuttavia la partenza della Nuova Carife e la sua iniziale rilevante dotazione finanziaria fanno almeno ben sperare che per le imprese ferraresi, per i lavoratori, per i correntisti, sia definitivamente tramontata l’epoca delle incertezze e parta a presto il rilancio dell’Istituto locale che tutti si aspettano. Ci auguriamo che nel futuro programma commerciale della banca – conclude Tagliani – ci sia quella doverosa sensibilità verso chi ha pagato il prezzo più alto di una cattiva gestione locale, ma anche di una opinabile linea di condotta degli organi di vigilanza. Ferrara a questo punto è largamente a credito”.