24 Novembre 2015
La posizione di Attiva Ferrara verrà vagliata anche da Carradori

Futuro della sanità, “più investimenti e meno sprechi”

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERACollaborazione tra pubblico e privato, calo degli investimenti, eliminazione degli sprechi. Saranno questi i tre macrotemi affrontati al convegno “Pubblico e privato per il futuro della sanità”, organizzato dall’associazione Attiva Ferrara, che si terrà venerdì 27 novembre alle 15.30 presso palazzo Roverella, sede del Circolo dei Negozianti in via Giovecca 47.

“Abbiamo scelto di toccare questo tema così grande e complesso – spiega Marcella Pacchioli, presidente di Attiva Ferrara – perché è una questione che ci attanaglia sia a livello nazionale che locale. Ci sono voci e comportamenti che ci portano a vedere sacrificata quella che è la sanità: mancanza di programmazione, sprechi, burocrazia spesso inutile e costosa, lobbies e interessi di categoria sono i fattori negativi che inficiano il nostro sistema sanitario”. Problemi talmente radicati che possono essere risolti solo con un concreto progetto di riforma, come auspicato da Pacchioli che chiede “il coraggio di andare ad aggredire il sistema con una riforma sostanziale della sanità”.

Il convegno partirà da un confronto tra la situazione italiana e quella europea. “Dall’analisi dell’undicesimo rapporto ‘Crea Sanità’ di ottobre emerge che i dati della sanità italiana sono in palese controtendenza rispetto ai dati degli altri Stati europei – spiega la presidente -. In Italia la spesa sanitaria è più bassa che nel resto d’Europa (-28,7%) e ci si cura di meno: si consumano meno farmaci (-38,4%) e si fa meno prevenzione. Questi dati dissonanti impongono di costruire una visione più ampia del sistema, capace di percorrere strade nuove e aprirsi a nuove sfide”. Da qui la richiesta di un’inversione di mentalità e di una nuova riforma.

La commissione di Attiva Ferrara ha deciso di incidere su alcuni punti nevralgici della politica sanitaria. In primis, la creazione di un patto tra pubblico e privato per favorire gli investimenti. “L’implementazione del partenariato sarà la sfida del futuro anche a livello locale, dove l’investimento privato segna un deficit rispetto ad altre realtà. È quindi necessario aprire questo varco nel nostro territorio. Inoltre il 40% circa della spesa sanitaria la sostiene il privato, per cui è utile parlare di assicurazioni in campo della sanità, un versante nuovo che verrà affrontato durante il convegno”.

Un altro aspetto è quello dell’eliminazione degli sprechi. “Abbiamo realizzato strutture sanitarie a costi esuberanti e seguiamo iter amministrativi che rendono più costose le procedure e ritardano la riforma. Questo aspetto è calato anche su Ferrara, dove abbiamo la dismissione degli immobili dell’ex Sant’Anna. Per affrontare questo deficit la sanità locale dovrà pensare a come riconvertirli e il convegno sarà quindi occasione per immaginare il futuro della sanità ferrarese”.

La posizione di Attiva Ferrara è chiara, ma bisognerà vedere cosa emergerà dall’incontro in cui l’opinione dell’associazione verrà vagliata da Tiziano Carradori, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, Adolfo Sebastiani, docente di Unife, Nino Cartabellotta della Fondazione Gimbe, Bruno Biagi, presidente Aiop Emilia Romagna, Fiammetta Fabris, direttore generale UniSalute spa e Raffaella Sensoli, vicepresidente Commissione Politiche Salute e Sociale della Regione.

“La finalità dell’incontro è coinvolgere la popolazione per sapere cosa ne pensa di temi che la coinvolgono direttamente – anticipa il chirurgo Sergio Gullini – come il trasferimento del centro di riabilitazione dalla casa del Pellegrino all’ospedale di Cona, l’istituzione dell’area vasta e l’unificazione delle due aziende sanitarie per dare vita a una sola struttura”.

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