Cronaca
13 Novembre 2015
In mostra opere abbinate agli strumenti scientifici di quegli anni

Fisica e metafisica, la scienza ai tempi di De Chirico

di Redazione | 3 min

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L’esposizione, organizzata dal Sistema Museale di Ateneo e dal Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara e realizzata in occasione della mostra d’arte dedicata alla pittura metafisica di Palazzo dei Diamanti, vedrà esibiti gli strumenti scientifici storici appartenenti alla collezione instrumentaria delle Scienze Fisiche di Unife.

L’ispirazione per la mostra è il legame di amicizia, la conoscenza e frequentazione che Giorgio de Chirico ebbe negli anni in cui visse a Ferrara (1915-18) con un professore di Fisica dell’Università, Giuseppe Bongiovanni (Lugo 1851 – Siena 1918), personaggio molto noto nell’ambiente scientifico italiano e internazionale dell’epoca.

De Chirico frequentava l’Osservatorio meteorologico, sito in cima alla torre di Santa Caterina del Castello Estense, diretto da Bongiovanni, che si occupò di ricerca in diversi campi della Fisica e si dedicò con passione all’insegnamento. Fu anche direttore del Gabinetto di Fisica di Ferrara, di cui utilizzava gli strumenti sia per la didattica che per le ricerche in ambito fisico e meteorologico. E proprio alcuni di questi strumenti sono oggi conservati presso la Collezione Instrumentaria delle Scienze Fisiche di Unife.

“Osservando alcuni dipinti dei maestri Giorgio de Chirico e Carlo Carrà – afferma il docente Paolo Lenisa del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife – abbiamo notato la presenza di alcuni oggetti che, agli occhi di un fisico, possono essere ricondotti a strumenti scientifici. Per questo, abbiamo abbinato una selezione di opere di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà a strumenti scientifici della nostra collezione e, attraverso questi strumenti, cercato di raccontare l’evoluzione della fisica in quegli anni.

“L’organizzazione di questa mostra che propone al pubblico un’interessante sinergia tra arte e scienza – prosegue il professore – ha fatto emergere due diversi aspetti legati all’ateneo estense. Il primo, storico, testimonia che esso è sempre stato punto di riferimento nel tessuto socioculturale cittadino e non solo. Il secondo, attuale, è associato alla responsabilità dell’Università nella valorizzazione e nell’orientamento delle risorse giovanili. Mi preme infatti sottolineare come sia proprio grazie al competente ed entusiastico apporto di giovani assegnisti di ricerca e dottorandi che si è resa possibile la realizzazione di questo evento”.

L’evento è stato realizzato grazie al supporto dell’Università di Ferrara, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, di Ascom e del Gruppo Hera e con il patrocinio del Comune di Ferrara, di Scienza Per Tutti (Infn), dell’Associazione per l’Insegnamento della Fisica, del Gruppo Storia della Fisica e della Società Italiana di Fisica.

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