Recensioni
13 Ottobre 2015
Più di 40 opere in esposizione alla Galleria Marini

A Milano una mostra su Congdon

di Redazione | 2 min

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William CONGDONSi è appena inaugurata alla Galleria Marini di Milano la mostra dedicata al maestro William Congdon con più di 40 opere in esposizione. La curatela è di Patrizia Maria Marini, mentre il catalogo è curato da Sandro Parmiggiani.

Congdon è un artista internazionale, in primo luogo, per la qualità, davvero alta, della sua pittura, nella quale pulsano e si fondono preziose eredità.

C’è, innanzitutto, il lascito delle esperienze dell’Espressionismo astratto americano (o, se si vuole, dell’Action painting – la Pop Art – e della New York School), di cui l’artista fu non solo testimone diretto, ma, nel suo modo peculiare, compartecipe e protagonista.

Nato a Providence, Rhode Island, USA, nel 1912, anno di nascita di Michelangelo Antonioni, pittore e scultore nella seconda metà degli anni Trenta, Congdon è, nel Secondo Dopoguerra, attivo a New York negli anni tra il 1947 e il 1949, e vi fa di quando in quando ritorno, mantenendovi contatti diretti – ricordiamo i rapporti di amicizia con Mark Rothko, un altro autore molto amato da Antonioni le cui opere da lui collezionate spesso appaiono – inconsapevoli protagonisti – nelle pellicole del Maestro Ferrarese, come Identificazione di una donna, del 1982.

E proprio a New York, nella East Coast, l’artista espone per la prima volta, nel 1949, alla Betty Parsons Gallery che, tra il 1950 e il 1967, gli dedicherà ben otto mostre personali. È la Parsons, artista, mercante, collezionista, a tenere a battesimo e presentare molti degli espressionisti astratti, quali Jackson Pollock, Mark Rothko, Barnett Newman.

Basterebbe citare il lungo elenco di mostre di gruppo, sino alla fine degli anni Sessanta, in musei americani, in alcuni dei quali, tra i più importanti, le sue opere entrano a fare parte delle collezioni permanenti.

Eppure, anche nel Paese, l’Italia, in cui Congdon visse quasi ininterrottamente per poco meno di cinquant’anni, dal 1949 alla morte, avvenuta nel 1998, lui è sì conosciuto e apprezzato dai più attenti e sensibili cultori dell’arte, ma ancora troppo pochi, ancor oggi, sono consapevoli del suo valore, nonostante le mostre personali e i testi critici a lui dedicati.

Da non dimenticare, quindi, nel 1981 la mostra “Europa e America” a Palazzo dei Diamanti, a Ferrara, e quella del 1986 “Opere Recenti”, sempre a Ferrara, non dimenticando la più recente personale tenuta a Venezia a Ca’ Foscari nel 2012 (cfr. Estense.Com, 4 maggio 2012, http://www.estense.com/?p=216758)
Si spera, dunque, che questa mostra alla Galleria Marini di Milano e le iniziative che la Fondazione William Congdon ha messo in campo nel passato e intende promuovere, nel futuro, possano rendere quest’autore un personaggio da non dimenticare di ricordare.

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