Comacchio
11 Ottobre 2015
Lo sfogo: “Per chi in questi anni mi ha fatto del male non porto rancore ma solo pietà”

Assolta dalla concussione l’ex sindaco Cicognani

di Redazione | 2 min

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12107094_533694306799600_8590444999757331609_nComacchio. L’ex sindaco Maria Cristina Cicognani e l’ex dirigente dell’ufficio urbanistica Manlio Carli sono stati assolti al termine del processo per concussione che li vedeva alla sbarra in seguito alla denuncia del titolare di due stazioni balneari di Portogaribaldi, che affermava di aver subito indebite pressioni per non dar seguito a eventuali azioni legali per il ritardo della sua pratica edilizia.

Un ritardo che, secondo le ricostruzioni della procura e dell’avvocato di parte civile, si sarebbe protratto per circa otto anni – dal 2001 al 2009 – anche se solo gli ultimi cinque secondo le accuse sarebbero imputabili all’operato dell’amministrazione. I titolari dei bagni Sara e Trieste infatti nel 2001 avviarono le pratiche per unificare i due stabilimenti, adiacenti l’uno all’altro, e per sanare alcuni abusi minori presenti sul terreno. Ma l’iter si rivelò molto più lungo del previsto. Prima di tutto era infatti necessaria un’autorizzazione del Demanio, e solo allora il Comune di Comacchio avrebbe potuto avviare le proprie pratiche interne. La prima parte di documentazione tuttavia arrivò solo nel 2005, proprio a ridosso del periodo in cui il consiglio comunale stava approvando il nuovo piano dell’arenile, più restrittivo rispetto al regolamento precedente.

Le comunicazioni delle modifiche, secondo gli avvocati Lorenzo Valgimigli e Pietro Solinas – difensori dell’ex sindaco e del tecnico comunale –, furono abbondantemente fornite sia durante gli incontri con le categorie professionali sia nei colloqui privati con i titolari dei due bagni.

La situazione si trascinò fino al 2009 quando, durante un colloquio con il padre del titolare dei bagni, la Cicognani e Carli avrebbero fatto intendere che se voleva dar seguito alle autorizzazioni, avrebbe dovuto rinunciare a qualsiasi azione legale nei confronti del Comune. Un comportamento che secondo la procura – che inizialmente chiese l’archiviazione dell’indagine, alla quale si oppose la parte civile – configurava una concussione ‘per induzione’.

E invece al termine del dibattimento anche il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione per insufficienza di prove. E il tribunale ha emanato la sentenza con la doppia assoluzione.

“Un capitolo brutto della mia vita si è chiuso – commenta la Cicognani su facebook -. Voglio dire grazie ai miei amici vicini e lontani, molti dei quali nuovi; per chi in questi anni mi ha fatto del male non porto rancore ma solo pietà. E dire grazie a mio padre che mi a insegnato a lottare”.

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