Economia e Lavoro
10 Ottobre 2015
Il dibattito alla festa della Funzione Pubblica Cgil di Ferrara

Mondo precario

di Redazione | 4 min

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unnamed (1)di Francesco Altavilla

Il tema della festa della Funzione Pubblica Cgil di Ferrara ha avuto come tema il lavoro, i diritti, la solidarietà e la giustizia sociale. Arte, esposizioni fotografiche e racconti di storie che sono pezzi di vita hanno contribuito a “rinnovare l’impegno a lavorare quotidianamente per una cultura diversa” come è stato detto dal palco nella giornata di ieri, venerdì 9 ottobre. Il dibattito “Precario è il mondo”, che fa l’eco a una canzone di Daniele Silvestri, ha visto dialogare Cristiano Zagatti, segretario generale Fp Cgil di Ferrara, Serena Sorrentino della segreteria confederale nazionale di Cgil e Grazia Naletto, presidente dell’associazione Lunaria.

Una “chiacchierata” in cui i tre hanno tentato di “ricomporre i pezzi precari di una fotografia che ci restituisce l’immagine di una società in difficoltà” secondo Zagatti. Tra lavoro precario, povertà e integrazione l’immagine è quella di una medaglia in cui le due facce sono “la comunicazione pubblica che ci annuncia la ripresa” da una parte, e “l’intolleranza strisciante che contraddistingue un sentire comune sempre più diffuso, anche nella nostra città” dall’altra, a giudizio del segretario provinciale. Secondo il moderatore dell’incontro poi “l’entusiasmo intorno alla riforma del mercato del lavoro non pare avere riscontri statistici, oltre al fatto che dal dibattito pubblico sono state escluse tante tematiche: il genere, l’integrazione, la povertà”.

Scetticismo intorno al Jobs Act condiviso anche da Serena Sorrentino, che riferendosi proprio ai temi del lavoro precario, del “differenziale di genere”, dell’integrazione e della povertà come “temi considerati superati dal Governo” ha fatto presente che “il cambio di rotta annunciato dalla riforma pare non aver prodotto i suoi effetti per le persone normali”. Il progetto di riforma licenziato nell’arco di un anno dal governo Renzi è, secondo Serena Sorrentino “una riforma che toglie diritti, e non indirizza gli investimenti verso settori dell’economia che guardino al futuro”. La realtà restituita dai diversi rilievi del ministero del Lavoro, dall’Inps e dall’Istat è quella di una “riforma straordinaria, la più importante degli ultimi 20 anni” ha precisato la segretaria confederale, aggiungendo che le misure introdotte dal Jobs Act “hanno ribaltato il principio fondante del diritto del lavoro: il riequilibrio del lavoratore considerato ‘soggetto sfruttato’ anche dai padri costituenti”. Un rapporto sovvertito, secondo Serena Sorrentino, che non riequilibra più la disparità di forze tra lavoratori e datori di lavoro. Cui va aggiunta la “nuova norma sui licenziamenti”, vale a dire “il contratto a tutele crescenti, che prevede un sistema di indennizzi – bassi, e spesso concordati informalmente in sede stragiudiziale – in luogo dei reintegri, tranne in pochi casi limite”. L’aumento dell’occupazione a tempo indeterminato (circa 37 mila contratti a tempo indeterminato in più nell’ultimo anno, ndr) sarebbe costituito in massima parte dalla stabilizzazione di contratti precedentemente esistenti. Il frutto di “un mercato del lavoro drogato” secondo la segretaria Sorrentino, “dal momento che il settore in cui si registrano più assunzioni è quello dei servizi, facendoci capire che la crescita non c’è”. Sul tema del precariato la segretaria Sorrentino fa autocritica: “un settore che non si è stati in grado di intercettare in passato”.

Alla provocatoria domanda di Zagatti, se esista effettivamente una “competizione tra cittadini italiani e cittadini stranieri” intorno al welfare, una retorica che “vuole l’immigrazione come un rischio per il benessere di tutti” si è invece espressa Grazia Naletto. La presidente di Lunaria, che ha esordito dicendo che “ci sono diritti la cui garanzia prescinde la nazionalità del soggetto da tutelare” ha poi sostenuto la necessità di fornire informazioni corrette sulla reale situazione.

“Ad oggi il rapporto tra contribuzioni fiscali e previdenziali dati da cittadini stranieri, rispetto alle prestazioni loro erogate è in positivo” ha precisato Grazia Naletto. Pur trattandosi di “soggetti più deboli, spesso inseriti nelle fasce meno qualificate del mercato del lavoro, con differenze salariali consistenti rispetto agli omologhi italiani”. L’intervento della presidente dell’associazione Lunaria, impegnata nella pubblicazione di dossier statistici volti a corroborare quest’impostazione inclusiva ha ricordato che accanto alla corretta informazione è necessaria la consapevolezza che “non è solo una corretta valutazione economica che può dare risposta ai fenomeni di intolleranza”.

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