Assunzioni fittizie e poi altrettanto finti licenziamenti per ottenere i sussidi di disoccupazione dall’Inps da spartire a metà tra falsi lavoratori e organizzatori. Il tutto per un danno alle Inps di Modena, Ferrara e Mantova di 230mila euro.
È quanto hanno scoperto i carabinieri di Concordia (Modena) che in giornata hanno eseguito sei misure cautelari disposte dal gip di Modena Eleonora De Marco per associazione a delinquere finalizzata alla truffa: quattro persone sono ora agli arresti domiciliari e ad altre due è stato notificato l’obbligo di dimora.
Dalle indagini è emerso il coinvolgimento anche di una coop di Ferrara che si occupa di muratura e pulizie, oltre una di Mantova operante nel settore del montaggio di serre e prefabbricati agricoli. Il sistema prevedeva l’assunzione fittizia attraverso le cooperative e il successivo licenziamento per ottenere il sussidio di disoccupazione che variava a seconda dei periodi di assunzione da un minimo di 400 a un massimo di 1000 euro.
Gli indagati avrebbero contattato 74 persone in difficoltà economiche residenti nelle tre province, quasi tutti italiani, che avrebbero fornito i propri nominativi per procedere alle finte assunzioni, ma solo in 28 avrebbero effettivamente percepito i sussidi di disoccupazione dopo i licenziamenti.
Il tramite sarebbe stato un commercialista non ancora identificato e dall’analisi delle email è spuntata anche altra documentazione relativa a una trentina di persone – ignare – che venivano assunte e poi licenziate da una cooperativa di Bologna: in quest’ultimo caso i soldi provenienti dall’Inps venivano versati su carte di credito postali intestate a 16 persone residenti in Campania che sono state denunciate per ricettazione.