La scorsa settimana il questore di Ferrara, come già aveva annunciato dopo la maxi-rissa in zona Gad, ha incontrato i rappresentanti delle comunità nigeriana e camerunense.
Dall’incontro – al quale era presente anche la responsabile dell’ufficio immigrazione Michelina Pignataro – è scaturita la necessità di procedere a una serie di azioni per garantire la sicurezza in città e il quieto vivere in città, a partire dalla zona Gad. Il Questore dopo aver ascoltato i rappresentanti delle Chiese dei vari gruppi nigeriani (protestanti) e del gruppo camerunense (cattolico quasi nella totalità a Ferrara) ha chiesto loro di divulgare un messaggio a tutta la comunità che gli stessi rappresentano. Da un lato un invito alla conciliazione, prendendo atto delle assicurazioni fornite sulla occasionalità della lite e dall’altro un messaggio “forte” di richiamo alla legalità per tutte le altre questioni, soprattutto inerenti la comunità nigeriana ed il quartiere Gad.
Ai rappresentanti religiosi è stato chiesto di farsi garanti e paladini della richiesta del questore per un cambiamento di tendenza sui molteplici fenomeni di cui si rendono spesso protagonisti i giovani della loro comunità. Sbordone ha intrapreso dunque la strada della comunicazione e dell’incontro, rimarcando però la mano ferma, specificando che non tralascerà di usare tutti gli strumenti di prevenzione e repressione che la legge gli mette a disposizione, compresa la chiusura di negozi e locali che, di fatto, rischiano di fungere da punto di ritrovo di pregiudicati, mettendo in pericolo l’ordine e la sicurezza pubblica.
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