Politica
9 Ottobre 2015
Il consigliere del Carroccio attacca l'azienda sui contratti del personale infermieristico, ma giudice e normativa lo smentiscono

Asp, la cantonata di Alan Fabbri

di Daniele Oppo | 3 min

unnamedAlan Fabbri attacca l’Asp che starebbe procedendo per l’accreditamento istituzionale delle proprie strutture mentre non riconosce ai propri infermieri il corretto inquadramento contrattuale. Presenta per questo un’interrogazione alla giunta ma i fatti (e le norme) lo smentiscono.

Mentre l’Azienda servizi alla persona procede con la fase di accreditamento istituzionale con la Regione, “il suo personale infermieristico lamenta la mancata introduzione nel livello D del Ccnl”, si legge nel comunicato stampa del Carroccio, accompagnato con lo sdegno di Alan Fabbri: “Riteniamo incredibile il fatto che alcuni infermieri dell’Asp di Ferrara abbiano dovuto fare causa all’azienda per questo mancato inquadramento”.

Ma qui dobbiamo evidenziare l’impreparazione del capogruppo della Lega in materia: quando è stato richiesto di darci spiegazioni su tale procedimento, ci ha risposto con un singolare “segnalazioni”. Evidentemente non verificate.

Allora abbiamo provato a farlo noi e quel che risulta è che la causa è stata effettivamente intentata da due infermieri e un fisioterapista ma, secondo quanto spiega a Estense.com Fabrizio Samaritani, responsabile dell’Ufficio affari generali e personale dell’azienda, ciò è successo quattro anni fa, nel 2011 e “non più tardi di un mese fa il giudice ci ha dato ragione, ritenendo legittimo l’inquadramento nella categoria C previsto dal contratti degli enti locali”.

Non solo, spinti dalle pressioni dei sindacati, “avevamo posto dei quesiti all’Aran, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni – spiega ancora Samaritani – per chiedere se l’inquadramento era legittimo, e per due volte ci ha detto di sì e che, anzi, non dovevamo modificarlo se non quando sarebbe uscito un nuovo contratto nazionale (che ancora manca dal 2009, ndr). Tant’è che dopo questo parare – prosegue il responsabile Asp – i sindacati si sono fermati, mentre due infermieri e un fisioterapista hanno deciso di proseguire con la causa, risolta a nostro favore”.

L’interrogazione di Fabbri “per conoscere la verità ed i motivi del mancato inquadramento in categoria D del personale infermieristico dell’Asp”, risulta dunque piuttosto spuntata e il motivo – a dire il vero –  è abbastanza semplice: il contratto collettivo nazionale per il comparto degli enti locali (quello applicato da Asp) prevede la categoria C per gli infermieri, che trova il suo “equivalente” nel Ccnl della sanità pubblica nella categoria D (la questione è problematica dal punto di vista della mobilità intercompartimentale, ma è un altro discorso).

“Durante le contrattazioni per i rinnovi – spiega Samaritani – ci si è accorti che alcune categorie non hanno avuto molta attenzione da parte del legislatore e anche per questo Aps ha cercato di favorire i suoi infermieri, in accordo con i sindacati, rendendo più veloce la progressione orizzontale (ovvero gli scatti di stipendio, ndr), tant’è che la maggior parte oggi sono a fine corsa. Per chiarire: la categoria C5 ha uno stipendio maggiore della categoria D1”.

A una verifica ulteriore cade anche l’altro argomento che scandalizza Fabbri, ovvero che “l’azienda si sarebbe difesa, sostenendo che l’Asp si occupa prevalentemente di pratiche assistenziali”. Un’argomentazione fumosa secondo il Carroccio “sia perché le funzioni dell’Asp in ambito sociosanitario tendono ad essere sempre più sfumate, per le esigenze che l’assistenza alla persona comporta”. “In realtà – afferma ancora il responsabile Asp – il giudice ci dà ragione anche alla luce del fatto che l’attività prevalente dell’Asp è di tipo socio-assistenziale e meno di tipo sanitario. Ma anche se così non fosse, l’inquadramento per il nostro contratto rimane quello della categoria C”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com