Eni si prepara a vendere Versalis? C’è molta preoccupazione da parte di sindacati e partiti politici in merito alla possibile cessione a un fondo di investimento americano dell’azienda del gruppo più attiva nel campo della chimica tradizionale, presente nei principali siti petrolchimici d’Italia compreso quello di Ferrara. Dopo l’allarme lanciato dai sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Ravenna, la notizia è rimbalzata sui quotidiani e adesso sono i gruppi politici regionali a prendere parola, chiedendo a Regione e governo di intervenire con tutti gli strumenti a loro disposizione per far sì che la principale azienda chimica italiana non finisca nelle mani di investitori esteri.
Chi chiede un intervento direttamente ‘dai piani alti, ovvero dal governo, è il deputato Giovanni Paglia di Sel, che ha presentato un’interrogazione sul tema al Ministero per lo Sviluppo Economico. “Credo infatti – spiega Paglia – che si debba fare rapidamente chiarezza sul futuro di Versalis, che Eni non può trattare come un ramo secco da tagliare per investire esclusivamente nel settore oil & gas, ritenuto più redditizio. La chimica ha dato un contributo fondamentale allo sviluppo industriale del nostro Paese e ancora può continuare a farlo, se dotata di adeguati investimenti. Non possiamo accettare che si faccia un altro passo verso la deindustrializzazione, tanto più quando a essere coinvolta è un’azienda a capitale prevalentemente pubblico. Aspettiamo a breve una risposta del Governo, che ci auguriamo possa essere tranquillizzante”.
Il capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, chiama invece in causa la Regione, affinchè “convochi subito al Tavolo per il petrolchimico i vertici Eni, preoccupa la paventata cessione del chimico agli americani. Diciamo no a passaggi azzardati, i lavoratori e la tutela del patrimonio di conoscenze costruite in questi anni vengono prima di tutto”. Così il capogruppo leghista in Regione Emilia Romagna Alan Fabbri dopo l’allarme lanciato dai sindacati sulla possibile cessione a un fondo americano delle attività Eni che oggi si configurano in Versalis. “Chiediamo che il tavolo sia riaggiornato, alla presenza del management di Eni, per avere chiarezza dei progetti aziendali, pretendere rassicurazioni sul futuro occupazionale dei lavoratori, ottenere un piano aziendale serio e credibile e portare a livello nazionale le istanze del territorio”.
“Decisioni azzardate penalizzerebbero anche i nostri territori che, è il caso ad esempio di Ferrara – continua Fabbri -, hanno una storia e un indotto importanti nel settore petrolchimico. La Regione pretenda chiarezza e pretenda che ogni decisione sia condivisa con le rappresentanze e gli enti locali. Ogni scelta operata senza interpellare i territori sarebbe un tradimento inaccettabile, che metterebbe a rischio posti di lavoro e svenderebbe un patrimonio inesauribile di competenze costruito in anni di storia e di esperienza”.