Cronaca
7 Ottobre 2015
Si attende l'estradizione del capo della banda che ha ucciso il pensionato di Aguscello. Oggi nuovo interrogatorio per Ruszo

Omicidio Tartari, Huber parlerà?

di Redazione | 3 min

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Huber SandorMentre gli inquirenti sono in attesa dell’estradizione di Huber Sandor, il capo della banda di rapinatori che ha ucciso Pierluigi Tartari arrestato in Slovacchia, le indagini proseguono per cercare di far luce su alcuni punti interrogativi dell’intera vicenda. E’ anche per questo motivo che il pm Filippo Di Benedetto oggi interrogherà nuovamente in carcere il 19enne slovacco Patrik Ruszo, uno dei tre componenti della banda arrestato il 26 settembre durante un tentativo di fuga in treno dall’Italia.

Ruszo aveva subito collaborato con gli investigatori, confessando la rapina e rivelando il luogo in cui era stato abbandonato il corpo del pensionato di Aguscello, per poi confermare agli inquirenti che della stessa banda faceva parte anche il 22enne rumeno Constantin Fiti, il primo degli arrestati, che fin dall’inizio si è sempre professato innocente. Fiti, anch’egli in carcere a Ferrara, è stato inizialmente accusato di rapina, ma nei prossimi giorni gli verrà notificato anche l’omicidio in base alle prove raccolte nel corso delle indagini e al ritrovamento della salma di Tartari. Anche per Fiti nei prossimi giorni potrebbe rendersi utile un nuovo interrogatorio, per confrontare le versioni dei due giovani e capire se, visti i recenti sviluppi della vicenda con l’arresto di Huber, non abbia a sua volta intenzione di confessare. Il 22enne, che era stato immortalato dalle telecamere di sicurezza di un negozio in cui i tre avevano fatto acquisti con il bancomat di Tartari, aveva infatti detto di aver semplicemente ricevuto in regalo da loro un paio di scarpe da ginnastica, di averli appena conosciuti e di non sapere nulla né del bancomat e tantomeno della rapina. Agli inquirenti invece risulta che Fiti e Huber si conoscessero molto bene, e da diverso tempo, senza contare che i tre si sarebbero visti nei giorni seguenti l’omicidio in un bar del Darsena City.

Fra i punti da chiarire, inoltre, restano i motivi che hanno portato la banda ad accanirsi violentemente su Tartari e se il pensionato fosse ancora vivo quando hanno deciso di caricarlo in auto e abbandonarlo in un casolare nelle campagna di Fondo Reno. L’ipotesi più probabile è che il 73enne, legato e imbavagliato, fosse vivo ma moribondo. Risulta poi che Huber e Fiti lo abbiamo trascinato dall’auto al casolare, dove sono rimasti altri dieci minuti fumando insieme una sigaretta prima di raggiungere Ruszo, rimasto ad attenderli in macchina. La domanda che si pongono gli inquirenti è cosa sia accaduto in quei dieci minuti: è stato forse dato il colpo di grazia a Tartari?

A rivelare qualcosa potrebbe essere l’autopsia. Lunedì il conferimento dell’incarico al medico legale Maria Rosa Gaudio è stata rinviata a data da destinarsi per la mancata notifica al terzo indagato, ma l’esame della salma di Tartari dovrebbe consentire di fare chiarezza sulle cause e sui tempi del decesso.

C’è attesa anche per quanto potrebbe dire il capo della banda, Huber Sandor, noto con diversi alias, ma per questo si dovrà attendere l’estradizione e potrebbe volerci anche un paio di mesi. Se Huber deciderà di parlare qualche punto interrogativo, in questa vicenda di sangue e violenza, potrebbe definitivamente scomparire.

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