Cronaca
4 Ottobre 2015
Ieri a Internazionale il direttore generale in Italia Gabriele Eminente

Rimbombano a Ferrara i missili di Kanduz

di Redazione | 2 min

00001953-originalRimbombano a Ferrara gli scoppi di Kanduz, in Afghanistan, dove i missili Nato hanno bombardato l’ospedale di Medici senza frontiere. Proprio dal centro città infatti, dove è allestito un info point dell’associazione umanitaria, il direttore generale in Italia Gabriele Eminente, a Ferrara per il Festival di Internazionale.

“Esprimo il cordoglio della città di Ferrara a Medici senza frontiere e al loro direttore generale in Italia – afferma in una nota il sindaco Tagliani -,per le vittime del grave attacco al centro traumatologico di Kanduz. Perdono un presidio sanitario, una struttura ortopedica di qualità, in una delle nelle zone del mondo in cui forte é il bisogno di assistenza medica e chirurgia di guerra. La nostra solidarietà a tutti i dottori di Msf che svolgono un lavoro eroico in tutto il mondo.”

Nei bombardamenti che hanno provocato 20 morti, tre operatori di MSF sono rimasti uccisi e di oltre 30 non si ha ancora notizia. “Siamo profondamente scioccati dall’attacco, che ha ucciso nostri colleghi e pazienti, e compromette gravemente la situazione sanitaria a Kunduz” ha detto il Bart Janssens, direttore delle operazioni di MSF. “Non conosciamo ancora l’esatto numero delle vittime. La nostra equipe medica sta fornendo primo soccorso e trattando i pazienti e gli operatori MSF rimasti feriti, mentre si prende cura delle vittime. Esortiamo tutte le parti a rispettare la sicurezza delle strutture e del personale sanitario”.

Da quando lunedì sono scoppiati i combattimenti, MSF ha curato 394 feriti. Al momento del bombardamento di stamattina nell’ospedale c’erano 105 pazienti, le persone che li accudiscono e oltre 80 operatori nazionali e internazionali di MSF.

Dopo i fatti di ieri l’associazione si è ritirata da Kunduz. La struttura di MSF era l’unica struttura del suo genere in tutto l’Afghanistan nord-orientale e fornisce trattamenti per salvare arti e vite. I medici di MSF trattano tutte le persone secondo i loro bisogni medici e non fanno distinzioni in base a etnia, credo religioso o affiliazione politica.

 

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