Cronaca
26 Settembre 2015
A Unife arrivano quindici ricercatori da tutta Europa per la due giorni

Gengivite sperimentale, workshop internazionale

di Redazione | 2 min

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Nella foto, il prof. Trombelli insieme allo staff di docenti ed ai partecipanti della edizione 2014 del workshop

Nella foto, il prof. Trombelli insieme allo staff di docenti ed ai partecipanti della edizione 2014 del workshop

Quindici ricercatori da diversi Paesi Europei e un programma scientifico intensivo dedicato al miglioramento delle conoscenze della gengivite sperimentale e delle sue applicazioni in ricerca. E’ tutto questo e molto di più il workshop internazionale “Il modello di gengivite sperimentale: elementi chiave per disegnare e condurre uno studio”, che si terrà lunedì 28 settembre all’Hotel Carlton e martedì 29 settembre presso la Sezione di Odontoiatria dell’Università di Ferrara.

L’evento, organizzato dal Centro Interdipartimentale di Ricerca per lo Studio delle Malattie Parodontali e Peri-implantari dell’Università di Ferrara e giunto alla seconda edizione (la prima nel 2014), rientra nell’ambito dell’Oral Health Network di Colgate, iniziativa a livello internazionale che offre corsi di formazione e conferenze con esperti e, in particolare, è finalizzata allo sviluppo del sapere dei giovani ricercatori universitari. Tenuto interamente da docenti Unife con la coordinazione scientifica di Leonardo Trombelli, presidente della Scuola di Medicina dell’Università di Ferrara e direttore del Centro, all’evento interverranno per l’Ateneo Roberto Farina, ricercatore in Parodontologia e Implantologia, Chiara Scapoli, professore ordinario di Genetica e Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie e Maria Elena Guarnelli, docente a contratto dei Corsi di Laurea di Odontoiatria e Protesi Dentaria e Igiene Dentale.

“Il modello di gengivite sperimentale – spiega Trombelli – è basato sull’induzione dell’infiammazione gengivale attraverso l’accumulo controllato del biofilm orale. Per i non addetti ai lavori, consiste nell’astensione dalle procedure di igiene domiciliare da parte del volontario che partecipa alla sperimentazione, per un periodo che va da alcuni giorni a 3 settimane. L’infiammazione che ne consegue rappresenta una risorsa per lo studio dello sviluppo della gengivite e dell’insorgenza di patologie più invalidanti quali la parodontite. Sviluppato nel 1965 da un gruppo di ricercatori danesi, questo modello è stato applicato per lo studio dei fattori che portano all’infiammazione gengivale e per la valutazione di interventi terapeutici. Negli ultimi 15 anni il Centro di Ferrara ha affinato questa metodologia facilitando la reversibilità dell’infiammazione per prevenire qualsiasi alterazione permanente a carico delle strutture gengivali e ossee. Alla luce di questa esperienza abbiamo organizzato questo evento, unico nel suo genere in Italia”.

“Nel corso del workshop introdurremo i ricercatori ai fondamenti della gengivite sperimentale – afferma Farina – fornendo loro gli elementi necessari per elaborare la propria ricerca clinica, vedremo le differenze tra gengivite spontanea e sperimentalmente indotta ed illustreremo l’utilità di questo modello per lo studio di agenti anti-placca e anti-gengivite”.

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