Cronaca
22 Settembre 2015
L’assessore regionale ai Trasporti Donini: “Entro il 2019 tutti i treni regionali saranno nuovi”

Tagliani su aree vaste: “Ferrara e Bologna non potranno andare insieme”

di Redazione | 4 min

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20150921_105203di Marcello Celeghini

Entro il 2019 sostituiremo tutti i treni vetusti presenti sulle linee ferroviarie regionali con dei nuovi convogli moderni ed efficienti”. È un impegno quello preso dall’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini nel suo intervento durante il convegno ‘Parliamo di Trasporto Pubblico, dal presidio locale ai temi nazionali’ che si è svolto nella ex caffetteria del Castello Estense. L’evento, che ha visto la partecipazione dei vertici di Ami e Tper, esponenti delle istituzioni ferraresi e bolognesi e del viceministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, è stato organizzato nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità.

Regole chiare, certezza delle risorse ed efficienza nella gestione nel territorio e nelle città. Sono questi i punti fermi su cui più o meno tutti i relatori si sono trovati d’accordo. Ogni giorno circa 11 milioni di italiani si muovono con mezzi pubblici e a Ferrara si è calcolato che in un nebbioso giorno invernale ben 24mila persone utilizzino l’autobus, circa il 7% della popolazione cittadina. Un dato, quello dei passeggeri, che anche a livello regionale segna un aumento in controtendenza rispetto al resto d’Italia. “Se Tper oggi non avesse le dimensioni che ha- sottolinea l’ad di Tper Giuseppina Gualtieri-, sarebbe difficilissimo garantire un servizio pubblico adeguato perché le banche non ci farebbero credito e in questo modo non avremmo neppure modo di rinnovare il nostro parco macchine. L’azienda, pur con enormi sacrifici, è riuscita a risanare i suoi bilanci e ora sta valutando cosa può fare con risorse proprie per investire nell’acquisto di nuovi mezzi”.

Il ruolo chiave delle agenzie per la mobilità. “Il nostro ruolo- spiega Giuseppe Ruzziconi, amministratore unico di Ami Ferrara- è quello di fare da collante tra i piani dell’azienda di trasporti, nel nostro caso Tper, e le esigenze dei cittadini e dei singoli comuni in cui operiamo. Nei prossimi mesi e anni le agenzie saranno anche chiamate a confrontarsi con i mutati riferimenti istituzionali che coinvolgeranno l’Emilia Romagna e quindi la sfida sarà quella di fornire un servizio pubblico adeguato al cittadino anche in momenti di incertezza dovuti ai grandi cambiamenti in atto”.

Durante il convegno c’è stato spazio anche per l’intervento di un rappresentante dei lavoratori Tper che poco prima dell’inizio si sono dati appuntamento per un presidio di protesta. “La logica che sembra prevalere all’interno di Tper- spiega Leonardo Natali del sindacato Usb- è quella del profitto a danno degli utenti e a danno di noi lavoratori dell’azienda. Si sta procedendo con tagli al personale e tagli o privatizzazioni di moltissime linee extraurbane. Gli autisti dell’azienda si sentono discriminati rispetto ai loro colleghi di aziende private perché sono sottoposti a turni massacranti e dopo molte ore alla guida, quando la stanchezza si fa sentire, diventa anche un problema di sicurezza”.

Dopo l’intervento del sindacalista sono proseguite le relazioni. “La nostra provincia- sottolinea Tiziano Tagliani, sindaco e presidente della Provincia di Ferrara- è un territorio vasto e con una bassa densità abitativa e quindi da noi i tagli al trasporto pubblico sono ancor più problematici perché tolgono servizi ai nostri concittadini che abitano in case isolate immerse nella campagna o nei piccoli paesi più lontani da Ferrara. È necessario potenziare e migliorare i collegamenti ferroviari da e per il capoluogo regionale dato l’alto tasso di pendolarismo tra le due città. Le ultime statistiche in nostro possesso, infatti, ci mostrano come negli ultimi anni anche il pendolarismo in entrata a Ferrara da Bologna stia assumendo proporzioni importanti. Tutto questo mentre viviamo un momento di incertezza sul futuro assetto istituzionale dei nostri territori. Nell’ottica della creazione di aree vaste regionali– continua il sindaco-, nonostante Ferrara e Bologna condividano tante tematiche come la sanità e il trasporto pubblico, non è possibile che la nostra città formi un’area vasta con il capoluogo regionale poiché Bologna non può modificare la propria natura di città metropolitana sancita dalla legge”.

Quanto invece alla promessa di Donini, “ogni anno – fa presente l’assessore – noi stanziamo ben 415 milioni a beneficio del trasporto pubblico locale ed entro fine legislatura, nel 2019, ci impegniamo a rinnovare tutti i convogli ferroviari regionali per fare in modo che i nostri pendolari non viaggino più in condizioni spesso precarie”.

A tirare le somme della giornata ci pensa il viceministro ai Trasporti Riccardo Nencini. “Più mi sposto in verticale in Italia e più l’unica richiesta che mi viene fatta è quella di finanziare il Tpl. Ma immettere risorse per coprire buchi e disservizi di un trasporto pubblico locale di un qualsiasi territorio- spiega Nencini- non serve a niente se a monte non c’è una buona organizzazione interna alla città capoluogo. Storicamente tutto passa sempre dalle città, se la città funziona bene allora, di conseguenza, il suo territorio circostante funziona bene. Il Pil lo fanno le città e in Italia sono tante e nessuna di queste è una grande città, a parte Roma e Milano. Sempre più gente verrà a vivere in città e nell’area metropolitana della città, oramai tutte le città al di sopra dei 100mila abitanti la hanno. Avete la fortuna di avere una città che è capofila in Italia per la mobilità dolce sulle due ruote, questa è una grande ricchezza culturale. L’indirizzo comunitario è quello di potenziare questo tipo di mobilità realizzando infrastrutture ciclabili che consentano a sempre più persone di muoversi in sicurezza sulle due ruote”.

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