Cronaca
8 Settembre 2015
L'assessore Venturi risponde sul caso del paziente deceduto ad agosto: "In una doccia valori oltre i limiti consentiti"

Legionella a Cona, la Regione conferma

di Redazione | 3 min

cona ingresso okL’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, ha confermato che all’ospedale Sant’Anna di Cona è stata riscontrata Legionella in un impianto doccia a seguito dei controlli effettuati dopo la morte sospetta di un paziente avvenuta nei primi giorni di agosto, portata alla luce da Estense.com.

L’assessore, rispondendo a una interrogazione della consigliera del M5S Raffaella Sensoli (che è vicepresidente anche della commissione sanità) ha affermato che è stata riscontrata una “positività nella doccia di una stanza dove era stato ricoverato il paziente”, con valori “in misura superiore ai limiti consentiti”.

Non è però detto che l’uomo sia deceduto effettivamente a causa della Legionella, le indagini sono ancora in corso – con un’inchiesta aperta dalla procura di Ferrara, come confermato anche dall’assessore – e bisogna capire ancora se il contagio sia avvenuto effettivamente dentro o fuori dalla struttura (sono stati fatti dei campionamenti e si attendono i risultati degli esami). Il dubbio rimane anche di fronte al fatto che – come ha spiegato sempre Venturi – “non risultano essere state accertate in ospedale altri casi”.

“Un fatto gravissimo che si va a sommare ai tanti scandali che in questi anni hanno interessato un ospedale nato già vecchio e che invece di assicurare le necessarie cure ai cittadini ne mette addirittura a repentaglio l’incolumità”. Commenta però Raffaella Sensoli. “Pur con tutte le cautele del caso e in attesa di avere riscontri oggettivi, l’assessore Venturi ha confermato la presenza del batterio in un valore molto elevato in una delle docce utilizzate dal paziente deceduto – spiega Raffaella Sensoli – e quindi di aver segnalato alla Procura questa scoperta che successivamente ha provveduto ad avviare un’inchiesta. Purtroppo i nostri sospetti si sono rivelati essere del tutto fondati. È un fatto gravissimo che, qualora le indagini della magistratura dovessero confermare, getta l’ennesima ombra su una struttura, quella di Cona, che di nuovo non ha proprio niente”. Per la consigliera regionale del M5S la presenza del batterio della legionella in ospedale non rappresenta di certo una sorpresa, anzi. “Chi, come me, ha visto cosa si nasconde nei cunicoli non può essere stupito da notizie del genere – aggiunge Sensoli – Umidità, tubi e muri invasi dalla muffa, calcinacci che si sgretolano come polistirolo, sono solo la punta dell’iceberg di quello scandalo che è Cona. Scandalo per il quale da punto di vista penale nessuno ha ancora pagato ma i cui responsabili dal punto di vista politico hanno un nome e cognome già da tempo, ovvero quelle forze politiche che hanno governato il nostro territorio da decenni e che hanno contribuito a realizzare una struttura che invece che prendersi cura dei pazienti ne mette addirittura a rischio la vita”.

Sulla questione interviene anche Aldo Ferrante, portavoce del comitato Vittime della pubblica amministrazione: “La dichiarazione odierna dell’assessore regionale alla sanità Venturi, circa la presenza di una quantità notevole del batterio della legionella in una doccia dell’ospedale di Cona pone grosse responsabilità sulle spalle di chi doveva provvedere a garantire la salubrità idrica e del condizionamento e non ha provveduto oppure ha provveduto in maniera insufficiente – scrive Ferrante in una nota -. Se un paziente viene ricoverato in ospedale, e successivamente contrae il batterio della legionella sicuramente peggiora le sue condizioni cliniche di ingresso. In una struttura sanitaria pubblica i condizionatori e gli impianti idrici di acqua potabile non devono essere portatori di contagio per i ricoverati”. Ferrante chiede anche maggiore trasparenza al direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara, Tiziano Carradori, nella pubblicazione degli atti adottati.

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