Politica
5 Settembre 2015
Ad Argenta l'esponente del M5S parla anche del crac Coopcostruttori

Di Maio, reprimenda contro il sistema cooperativo

di Redazione | 3 min

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Argenta. Una piazza Garibaldi gremita di pubblico, quella che si è fatta teatro per Luigi Di Maio, esponente del Movimento Cinque Stelle e vicepresidente della Camera dei Deputati.

L’onorevole, ospite del M5S di Argenta, ha coinvolto il pubblico in un’accurata disanima del ‘fallimento delle cooperative’.

Presente sul palco anche Raffella Sensoli, consigliere regionale in qualità di referente del M5S per Ferrara provincia.

Dopo una breve attesa, dovuta ad un ritardo del treno che lo ha condotto ad Argenta, Di Maio è subito partito forte ricordando il recente scandalo di Mafia Capitale, Cpl Concordia e del Mose, in cui ‘erano coinvolti sempre tre elementi: politici corrotti, organizzazioni criminali e cooperative’.

“Ma voi argentani – continua l’onorevole – lo avevate già capito prima con il crac della Coopcostruttori”.

Una critica feroce anche al sistema vigente di controllo delle cooperative, un sistema sospeso pochi giorni dopo lo scandalo di Mafia Capitale. “Ogni cooperativa deve finanziare i propri controlli, un po’ come se Toto’ Riina avesse pagato i poliziotti che lo hanno arrestato – scherza -. Il Ministro del Lavoro Poletti ha sospeso i controlli poco dopo lo scandalo di Carminati e soci dicendo che non ci sono fondi per effettuarli. Evidentemente non intende fare verifiche sui bilanci. Questo è proteggere tali fenomeni. Liberateci da questi partiti, non teniamoci chi causa il disastro”.

Ne ha per tutti Di Maio, anche per il decreto “Salva Banche” che permette il prelievo monetario, attuato dalla banca a rischio di fallimento, direttamente nei conti correnti degli italiani.

“Questo decreto è la dimostrazione di quello che hanno fatto i governi negli ultimi trent’anni: dare soldi alla banche e sanare i danni fatti. Ma mai sono stati tagliati i vitalizi, in compenso si è giunti alla Legge Fornero. La soluzione sarebbe stata tagliare sugli sprechi, ma si è preferito andare nelle tasche dei cittadini”.

Un’altra stoccata a Mario Monti ed al suo governo tecnico:”I tuttologi hanno rovinato il paese, pensate al 2011. Il Movimento invece ha eliminato i rimborsi spese per gli ex parlamentari, si trattava di un fondo di 900.000 euro che poteva essere utilizzato per le trasferte. Non credo – ironizza – che le aziende forniscano lo stesso servizio agli ex dipendenti”.

Punto fermo dell’operato futuro del Movimento Cinque Stelle sarà anche, in campo edilizio, la ristrutturazione dell’esistente, a discapito dei ‘palazzinari che ritengono si debba costruire sempre più, non capendo che agendo in questo modo si abbassa il valore degli immobili già presenti’.

La visione del vicepresidente della Camera prevede, infatti, l’istituzione di incentivi da parte dello Stato, per una ristrutturazione energetica per impedire gli effetti di dispersione.

“Purtroppo però, l’ultimo decreto del Governo Renzi, ha preferito investire sulle trivellazioni petrolifere invece di rendere disponibili questi aiuti alle famiglie. Dobbiamo smetterla di difenderli tacciandoli di incompetenza, in questo caso gli forniamo un alibi. Questi sono diabolici, favoriscono da sempre le stesse persone, gli stessi amici, le stesse lobby”.

Di Maio ha quindi ricordato i passi da seguire: tagliare ciò che non serve, garantire un reddito di cittadinanza, fornire aiuti concreti alle piccole medie imprese e abolire l’immunità parlamentare e le ‘pensioni d’oro’.

In chiusura, tra il serio e il faceto, la proposta di ‘stracciare il contratto a Equitalia’, eliminando così anche gli ‘interessi usurai che applica”.

Successivamente Di Maio si è concesso alle domande ed agli interventi del pubblico.

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