Eventi e cultura
4 Settembre 2015
Pesaro: "L'obiettivo è ampliare la conoscenza contro l'antisemitismo basato sull'ignoranza"

Giornata della Cultura Ebraica, un ponte tra le tradizioni

di Redazione | 3 min

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Un vero e proprio viaggio all'interno del cinema ferrarese e della storia italiana degli ultimi settant'anni. Le mostre permanenti "Vancini Manifesto" e "80 Ossessione" avviano un ciclo di visite guidate, a partire da domenica 28 aprile alle ore 10, negli spazi dell'ex caserma dei vigili del fuoco

unnamed (12)di Anja Rossi

Saranno 32 i Paesi europei aderenti alla XVI edizione della Giornata europea della cultura ebraica, iniziativa che si terrà sabato 6 settembre e che in Italia vede la partecipazione di 72 città, di cui 13 presenti in Emilia Romagna. Il filo rosso di questa edizione è la connessione, ovvero, come spiega la coordinatrice della manifestazione Marcella Ravenna, il voler “gettare ponti, favorire occasioni di incontro e cercare un confronto sono elementi fondamentali per contrastare quei fenomeni attualmente in pericolosa ascesa sulla scena sociale europea, quali razzismo e antisemitismo”.

A Palazzo Roverella (corso Giovecca, 47), dalle ore 10, si terrà dunque ‘Ponti e attraversamenti fra culture e tradizioni’, un incontro a più voci, tra cui quella di Silvio Zamorani, discendente della famiglia dello storico palazzo, donato ai commercianti per evitarne la confisca da parte dei fascisti. Durante la mattinata di sabato, anche l’assessore alla cultura Massimo Maisto, il rabbino Luciano Caro e il presidente della Comunità ebraica Andrea Pesaro porteranno il loro contributo, intervallati da momenti dedicati ai canti ebraici tradizionali ferraresi, a cura di Baruch e Shmuel Lampronti.

Tutti gli interventi approfondiranno la variegata realtà ebraica, dalla vita collettiva al rapporto tra istituzioni civili e religiose, fino a toccare gli aspetti poco noti della storia stessa del palazzo Roverella. Dalle 15:30 alle 17:30 ci sarà l’apertura della comunità ai cittadini e visita guidata alla Sinagoga Fanese, l’unica attualmente agibile.

L’assessore alla cultura Massimo Maisto ribadisce la volontà da parte dell’amministrazione comunale di continuare ad approfondire “la storia della comunità ebraica, che è anche la nostra storia, e guardare al futuro in quest’ottica, perché Ferrara rappresenta fin dall’arrivo degli ebrei un ponte tra culture, religioni, lingue e tradizioni differenti, e proprio per questo ospiterà il Meis”. Proprio al Museo dell’ebraismo e della Shoah, si proporranno visite guidate durante la giornata del 6 settembre, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18.

Quanto al titolo della manifestazione, il rabbino Luciano Caro sottolinea alcune perplessità: “parlerei più di persone che di ponti, e delle menti delle persone. Agli ebrei si accusa spesso di essere chiusi in un ghetto culturale. Con queste manifestazioni, se proprio vogliamo parlare di ponti, abbiamo creato un collegamento con le autorità comunali”. Il rapporto con l’amministrazione viene ribadito anche da Andrea Pesaro, presidente della Comunità ebraica di Ferrara, che sottolinea come questo ponte sia esistito in città fin dalle origini. “Come nel 1310 ci fu la partecipazione degli ebrei al plebiscito del duca Folco d’Este, ben 200 anni prima dell’arrivo massiccio della comunità ebraica a Ferrara, anche oggi il rapporto con l’amministrazione rimane un elemento portante, grazie al Meis e alle tante attività create, che non possono che rafforzarsi in futuro. Il desiderio – conclude Pesaro – è quello di ampliare la conoscenza della cultura ebraica contro l’antisemitismo basato sull’ignoranza”.

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