Cronaca
3 Settembre 2015
Dal traffico di cocaina agli appalti Acer, l'Osservatorio Antimafia descrive uno scenario a tinte cupe

Droga, edilizia, appalti: l’Emilia è terra di conquista delle mafie

di Redazione | 3 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

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Elaborazione dal report dell’Osservatorio Antimafia di Rimini, che potete trovare integralmente in fondo all’articolo

Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra. Camporeale, Casalesi, Mallardo e Acri. Nomi di organizzazioni criminali e di famiglie accompagnate da una triste e losca fama, che purtroppo non limitano il proprio campo d’azione alle proprie regioni di provenienza. L’infiltrazione delle mafie nel nord Italia è infatti ormai una drammatica realtà, al punto che sul territorio dell’Emilia Romagna è possibile effettuare anche una mappatura della loro distribuzione individuando i settori economici ‘di competenza’ di ogni famiglia e clan. È un’analisi spietata quella pubblicata dall’Osservatorio Antimafia della Provincia di Rimini, che dipinge una regione in cui gli interessi economici delle mafie trovano un terreno fertile e pronto per la conquista.

Droghe, edilizia, appalti, attività di ristorazione, smaltimento di rifiuti, gioco d’azzardo, estorsioni, grande distribuzione alimentare: non manca davvero nulla tra le attività illecite (e non) finite sotto l’ombra della criminalità organizzata in Emilia-Romagna. Il report dell’osservatorio Antimafia dipinge uno scenario in cui, a seconda delle zone, i gruppi appartenenti a Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra si sono sostanzialmente spartiti gli ambiti di riferimento: chi si occupa dello spaccio di stupefacenti si fa da parte negli appalti appalti pubblici, chi incassa grazie all’usura lascia campo libero per il gioco d’azzardo. Il tutto in una silenziosa ma non per questo meno preoccupante tregua spezzata solo da qualche sporadico braccio di ferro.

In questo contesto, la situazione di Ferrara è proprio una delle meno conflittuali e – per così dire – ‘democratica’: mentre determinati gruppi o famiglie si trovano su posizioni dominanti in alcune province (come i Grande Aracri a Reggio Emilia e Piacenza), a Bologna e nella provincia estense, scrive l’osservatorio, “il dato è più sfumato”. Non che questa mancanza di un monopolio rappresenti una buona notizia: anche se “la situazione che presenta la maggiore complessità è quella che riguarda Rimini, San Marino e la riviera romagnola”, Ferrara viene infatti definita come un “crocevia dello spaccio di stupefacenti”.  “Bologna e il ferrarese – scrive l’Osservatorio Antimafia – si contraddistinguono per un incessante flusso di stupefacenti provenienti sia dall’Italia che dall’estero, stando a quanto si è visto fin qui”. Ferrara, in particolare, assieme Modena è segnalata come importante centro di stoccaggio di un traffico internazionale gestito dagli Acri proveniente da Paesi bassi, Germania e Albania, e diretto in particolare alle piazze emiliane, toscane e lombarde.

Ma non è solo il traffico di droga (in particolare cocaina), in mano alla famiglia camorrista Acri e al clan dei Casalesi, a dover suonare come campanello d’allarme: nella provincia estense si rischiano infatti anche pesanti infiltrazioni legate al settore edilizio e agli appalti: “Chi pare essersi ambientato molto bene nella città estense è il clan di Cosa Nostra Moccia – scrive l’Osservatorio Antimafia – originario di Afragola. Il 9 luglio del 2010 infatti a Mirigliano nell’ambito dell’operazione Vortice è stato arrestato l’amministratore unico di un’azienda operante nella vendita all’ingrosso di bestiame, della quale, il precedente 1° luglio, era stato sequestrato un conto corrente aperto presso una filiale di Voghiera. La presenza sembra non essere una casualità tanto che la stessa Direzione Investigativa Antimafia, nel 2012, ha segnalato la presenza del clan di Afragola proprio nella provincia di Ferrara”.

Altra grave fenomeno legato agli appalti ha coinvolto addirittura l’Acer, Quando nel 2011 un’interdittiva antimafia viene emessa nei confronti di un’azienda interessata agli appalti pubblici sul territorio. Il provvedimento è emesso dalla prefettura di Palermo e l’azienda in questione è l’Europa Società Cooperativa, ritenuta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Palermo collegata alle famiglie mafiose di Partinico e San Giuseppe Jato, tramite un soggetto all’interno della cooperativa stesso. Una realtà economica di modesto livello, che a Ferrara era tuttavia riuscita ad ottenere appalti per conto dell’Acer e a ricevere altri incarichi nel settore edile del territorio”.

Aggiornamento del 4 ottobre 2015: Una precisazione sul report antimafia

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