Politica
2 Settembre 2015
Ordine del giorno presentato da Anselmi (Fi): "Non può discuterne solo con il Pd"

“Tagliani coinvolga tutti sull’Area Vasta”

di Redazione | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAVittorio Anselmi, consigliere comunale di Forza Italia, chiede tramite un ordine del giorno al sindaco Tiziano Tagliani di coinvolgere tutte le parti politiche nelle discussioni sul perimetro della futura Area Vasta.

Il consigliere di opposizione rileva in modo critico che tutte le discussioni in materia avvengano al solo interno del Pd e ricorda il fastidio della maggioranza per la convocazione del consiglio comunale straordinario del settembre scorso. Ma l’ultima dichiarazione a far scattare di nuovo l’attenzione di Anselmi sull’argomento è quella rilasciata dal sindaco a un quotidiano di Modena.

“Nella sua dichiarazione il Sindaco – riposta Anselmi –  afferma anche che ‘…per questi motivi penso che sia già stata fissata per i prossimi giorni un incontro tra i gruppi Pd di Ferrara e di Modena” con ciò continuando a perseguire una politica non di inclusione democratica (di tutte le rappresentanze istituzionali, politiche ed economiche presenti in città, come già affermavamo ancora un anno fa), bensì di esclusione antidemocratica tutta a vantaggio del solo Pd”.

Una situazione che preoccupa il consigliere “perché dalle dichiarazioni del sindaco (rafforzate da analoghe e ancor più esplicite dichiarazioni del ministro Franceschini) sembra emergere una volontà già orientata alla definizione di un perimetro di area vasta geograficamente coincidente con le province di Ferrara e di Modena, senza tenere in minimo conto la necessità di ricercare invece altre o ulteriori migliori condizioni, utili per il nostro territorio. Perché la possibilità di giocare un ruolo importante nel delicato settore turistico pare tramontare quando il Sindaco afferma che: ‘E’ vero la costa marittima ci avvicina all’area vasta della Romagna, ma è l’unico tema in comune con loro. Anche da questo punto di vista niente ci vieterà di pensare a eventuali convenzioni turistiche, ma la storia ha un senso e questo ci unisce alle ex province di Modena e Reggio’. Affermazione – prosegue Anselmi – particolarmente grave per l’ignoranza delle reali condizioni di fatto che vengono sbrigativamente e utilitaristicamente taciute o rimosse, ma ancor più perché pronunciate senza averne discusso prima nelle sedi opportune (in Provincia) in particolare con l’Assessore provinciale al turismo, che è anche Sindaco del Comune di Comacchio, maggiormente interessato al tema”.

Secondo il consigliere di Fi “il confine dell’Area Vasta nella quale si dovrà collocare Ferrara non può essere un semplice allargamento dei confini territoriali ed una rivisitazione istituzionale delle specificità e dei compiti istituzionali già in capo alle Provincie (a quanto pare limitandosi ai soli comparti delle infrastrutture e della sanità)”, piuttosto dovrebbe essere un’occasione “per spingere su processi di rafforzamento delle specificità e delle peculiarità del nostro territorio, nei vari settori che lo compongono”.

Anselmi ribadisce che il dibattito, comunque, “non può essere dal sindaco delegato e relegato solo all’interno del Pd, proprio partito di riferimento. Se è giusto riconoscere al sindaco il compito di farsi carico di tenere le fila della discussione istituzionale su questo complesso tema, egli dovrebbe però ricordare che il suo è un ruolo istituzionale di rappresentanza di tutti i cittadini e quindi a questi dovrebbe sentirsi tenuto a riferire, non solo al Pd. Per le stesse ragioni riteniamo scorretto e sbagliato delegare ai soli rappresentanti del Pd l’esclusiva possibilità di partecipare alla fattiva discussione sulla costruzione del nuovo disegno dell’Area Vasta”.

Da qui, e dalla necessità di un “confronto dal basso che coinvolga cittadini e istituzioni nella definizione dei contenuti e delle specificità del nuovo assetto istituzionale”, l’invito a riferire in Consiglio Comunale sullo stato di avanzamento della questione Area Vasta e di farsi promotore, anche nella sua veste di presidente della Provincia della organizzazione di un tavolo di discussione aperto, cui possano partecipare non solo i consiglieri comunali, ma anche i consiglieri provinciali (sindaci), rappresentanti di enti ed associazioni, semplici cittadini, “al fine di raccogliere e confrontare il maggior numero di suggerimenti, proposte e idee da trasferire sui tavoli dove si giocherà il futuro della nostra città e della nostra provincia”.

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