Lettere al Direttore
31 Agosto 2015

Il comitato Paglierini ricorda Marco Coletta

di Redazione | 3 min

In ricordo di Marco Coletta, e della sua tragica fine, il Comitato “F. Paglierini” si unirà alla famiglia e agli amici di Marco Mercoledì 9 Settembre 2015 – ore 11,00, sul luogo della tragedia, in via Raffanello – Ferrara, per depositare un mazzo di fiori nella ricorrenza del 10° anniversario della scomparsa, al fine di ravvivare in ognuno di noi quanto scolpito sul cippo:

<<PER NON DIMENTICARE MAI>> e <<PERCHE’ IL SUO SACRIFICIO NON RISULTI VANO>>.

In quel maledetto mese di Settembre 2005 si verificarono 2 tragedie, di tipo diverso, nella nostra provincia ferrarese, di cui quest’anno ricorre il decennale.
Per una l’attenzione è stata massima su tutti i fronti e a tutti i livelli che ‘contano’; per l’altra pari pressoché a zero e con una palese voglia di farla dimenticare e archiviare in fretta, come uno dei tanti, troppi incidenti stradali mortali che hanno contraddistinto e contraddistinguono la nostra provincia. Due genitori che, nonostante le legnate ricevute, non demordono dal pretendere “giustizia” in quella che era la Patria del “Diritto”. Nonostante perfino un parlamentare nazionale abbia loro rinfacciato che: “in Italia non si va contro le istituzioni”. (Ovviamente se riconducibili ad una certa parte politica). Al punto che il “caso” di Marco – dopo tre sentenze sfavorevoli al 100% per la famiglia (le sentenze si ‘rispettano’, ma quando sono palesemente ingiuste e infarcite di aberranti dichiarazioni, è doveroso ‘criticarle’. Altrimenti il concetto e principio di “Democrazia” è calpestato ed offeso), è approdato alla Corte Suprema Europea dei Diritti dell’Uomo. 1° caso in assoluto per l’Italia in materia di incidentalità stradale, che pure ci vede ai primissimi posti, se non al 1° posto in Europa tra i Paesi fondatori dell’Unione, per numero di vittime e feriti gravi, ogni anno, sulle strade. Tutta e solo colpe di chi guida questo triste primato? Abbiamo sempre nutrito fortissime riserve in materia, confortati da statiche proprie, formatesi su un arco temporale di circa 15 anni e perfettamente coincidenti con rilevazioni altrettanto imparziali da parte di organismi istituzionali. Da considerare che solo nella tipologia d’incidente che ha strappato Marco alla vita, altri 36 casi analoghi si sono verificati da quel 2005 ad oggi. Aolo nella provincia di Ferrara. Sempre e solo ‘fatalità’ ed ‘imprudenza’?

E, l’insistenza e la “testardaggine” – come spesso è stata definita la volontà di non lasciare nulla d’intentato da parte dei genitori di Marco, che in un attimo, quella maledetta notte del 9 Settembre 2005, hanno perso tutto quello che rappresentava l’unica ragione di vita della loro esistenza terrena – è sbagliato, come più di qualcuno crede – considerarle come desiderio di ‘vendetta’. Ma, assai più semplicemente – anche se sono proprio le cose semplici che fanno più fatica ad essere capite – una tangibile dimostrazione di ‘responsabilità’, di ‘coscienza umana’, di ‘volontà’, insomma una ‘missione’ – nel nome di Marco – affinché altre famiglie, altri genitori, non abbiano mai a provare ciò che hanno provato e provano loro. Ancora oggi, dopo 10 anni. Perché quando simili tragedie si verificano, di colpo si cancellano i compleanni, gli onomastici, le domeniche, le festività e tutti i momenti lieti, di ogni genere, in una famiglia.

Grazie, Antonella e Daniele, per la vostra forza d’animo e il vostro non comune ‘coraggio’.

Luigi A. Ciannilli

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