Eventi e cultura
30 Agosto 2015
La timidezza degli spettatori colpisce i Balcony Players mentre gli Itchy Teeth hanno fan 'fidelizzati'

Buskers, pubblico ‘affamato’ ma timido

di Elisa Fornasini | 4 min

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Itchy Teeth

Itchy Teeth

Musicisti di strada si nasce. O lo si diventa al Ferrara Buskers Festival. Tante le band invitate alla 28esima edizione che sono già abituate ad esibirsi per le vie e le piazze della città, mentre per altre è un’esperienza nuova che stanno scoprendo proprio nel centro storico estense. Oggi vi raccontiamo la storia di tre gruppi che stanno facendo furore alla rassegna internazionale della musica di strada: Itchy Teeth, Balcony Players e Cosmonautix.

Gli Itchy Teeth avevano già spopolato al Fbf dell’anno scorso che li aveva decretati vincitori del contest “Vota il tuo busker preferito” per farli tornare come protagonisti anche quest’anno. “Ferrara è uno dei seguiti più grossi che abbiamo in tutta Europa – spiegano i quattro musicisti provenienti da Londra (ma nella band c’è anche un italiano) – perché abbiamo trovato un gruppo di fan ‘fidelizzati’ che segue con molto calore le nostre esibizioni. Per noi questo è il nostro festival di musica del mondo preferito perché ci permette di suonare davanti a tante persone diverse tutte le sere ed è una cosa democratica: se gli piaci stanno lì ad ascoltarti, altrimenti cambiano postazione”. E a giudicare la folla di persone intorno a loro, gli Itchy Teeth piacciono davvero molto. L’anno scorso hanno venduto 500 cd, ora le vendite si aggirano su 20-30 dischi a sera del loro live album ufficiale “Live at Norgelbuff”.

Il gruppo si è formato sette anni fa a Londra, città in cui tutti e quattro i giovani tra i 25 e 26 anni vivono e lavorano, ma si è fatto apprezzare tra le strade, i festival e i palchi di tantissime città europee. “La nostra musica si presta ad essere suonata sia sul palco che on the street” rivelano gli artisti che parlano con molto trasporto del loro genere pop-rock in stile anni ’60. “Stiamo provando a far diventare la musica il nostro lavoro full time – concludono i quattro – perché è la nostra grande passione e perché crediamo nelle potenzialità della band”. Si definiscono quattro ragazzi affamati di musica, appassionati e concentrati sul loro obiettivo a discapito dei desideri delle proprie famiglie. Il cantante Charlie Hannah aveva davanti a sé un futuro da dentista a cui ha rinunciato per diventare un musicista. Non a caso il gruppo si chiama Itchy Teeth.

Balcony Players

Balcony Players

Anche il nome dei Balcony Players è identificativo, sia perché hanno iniziato a suonare da un balcone all’altro sia perché propongono balcan music oltre a un mix di gypsy e klezmer. “Il nostro scopo è rendere le persone felici e portarle in giro per il mondo con l’energia del folk” commentano i cinque ragazzi dai 25 ai 30 anni che il mondo l’hanno girato davvero: i musicisti (provenienti dai Paesi Bassi, Belgio, Perù ed anche New Orleans) hanno girovagato negli ultimi cinque anni in almeno 20 Paesi differenti tra Balcani, Brasile e Usa. Una combinazione di culture diverse che apprezzano anche nel Ferrara Buskers Festival, in cui però stanno facendo di tutto per interagire con gli spettatori. “Il pubblico è interessato ma timido – raccontano i musicisti –: le persone si fermano ad applaudire, ballare e cantare ma quando chiediamo dei volontari per animare lo show diventano più timidi. Per questo cerchiamo di coinvolgerli di più con la nostra ‘testa di cavallo’ perché noi siamo dei pazzi e vogliamo trascinarli nell’atmosfera dello spettacolo”. Anche la felicità va incentivata.

Cosmonautix

Cosmonautix

I Cosmonautix, invece, non sono avvezzi ad esibirsi in strada.”Da 9 anni suoniamo nei locali e nei festival di gran parte dei Paesi europei – spiegano i quattro artisti tedeschi, russi e ucraini – ma il busking è una nuova esperienza che ci sta piacendo molto perché è una gioia avere il pubblico alla stessa altezza, anche se continuiamo a preferire il palco per l’acustica migliore”. Dato il carisma dei quattro eccentrici personaggi, che sembrano essere appena sbarcati da una stazione aerospaziale russa, non si direbbe proprio che sia la loro prima volta on the street. “Le persone si fermano per scoprire cosa ci sia dietro le nostre tute spaziali russe – scherza il quartetto – ma la nostra ‘uniforma’ rappresenta a pieno la nostra musica: Rocket Balalaika Speedfolk”. Hanno ribattezzato così i quattro cosmonauti della musica il particolare groove fatto di un mix selvaggio di folklore dell’Est Europa con influenze di polka, rock, ska e klezmer. Un connubio tra tradizione e innovazione per un viaggio aerospaziale nel cosmo della musica all’insegna dell’energia: “Energija” è appunto il titolo dell’album d’esordio dei Cosmonautix che hanno pubblicato anche il secondo disco “Gypsynaut”.

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