Lettere al Direttore
4 Agosto 2015

Cemento ai Lidi: un nostalgico ritorno al passato

di Redazione | 3 min

“Finché la barca va, lasciala andare…tu non remare…stai a guardare…”. Il Leitmotiv è riecheggiato forte e chiaro nella serata clou di questa mesta estate turistica comacchiese impersonata emblematicamente dalla star del pop italiano degli anni sessanta, Orietta Berti, la ‘capinera dell’Emilia’.

Voglia di un nostalgico ritorno al passato? Di più. Sicuramente, per i promotori – il club dei soliti noti – della “Summer Fest”, di restaurazione delle scelte urbanistiche di quegli stessi anni che hanno strutturato il sacco edilizio della nostra costa. Desiderio esplicito ed irrefrenabile di ‘mani libere sulla città’ per tagliare i ‘lacci e lacciuoli’ che ancora frenano il completamento della sua devastazione. Da tempo, nel mirino della speculazione edilizia sono entrati i celebri campeggi – i migliori della riviera adriatica – che sorgono in maggioranza nell’area costiera del Parco del Delta che conserva, più di altre zone, elementi preziosissimi di naturalità. Campeggi che si vogliono ora ad ogni costo – contro il buon senso e forzando pervicacemente norme e procedure – trasformare in una nuova villettopoli: il ‘Villaggio Diffuso’. Così è denominato al momento il solito modello speculativo del ‘prendi i soldi e scappa’. Ai suoi danni ci pensa poi la popolazione residente. ‘Village’ è scritto sulla promozione in Rete dei campeggi.

In inglese suona meglio. Vuoi mettere?! E a Comacchio, poi, spopola. Nel senso proprio di questa voce verbale. Sulla costa si sono già costruite migliaia di seconde case invendute e vuote; e al contempo migliaia di comacchiesi hanno costruito la loro prima casa a Lagosanto ed Ostellato per sfuggire agli incrementi pazzeschi della rendita fondiaria. Una visita online ai siti dei campeggi, alle loro fotogallery è d’obbligo per capire il baratro in cui stanno scivolando le speranze di riscatto turistico locali. Alla faccia di quanto prevede il Piano Paesistico regionale: il loro arretramento rispetto alla linea di costa. Da oltre un lustro tutte le Giunte Azzecca-Garbugli che si sono avvicendate al governo del Comune di Comacchio si sono ossessivamente impegnate a sfornare varianti su varianti per trasformare i campeggi in villaggi ed in qualcos’altro ancora. Per riempirne tutte le piazzole con case fisse e mobili. Da ‘aprire’ per mescolarli con tutto il resto e così alla fine cancellarne anche le tracce.

La denominazione “Lido ‘Estensi Village’” campeggiava pochi mesi dopo la prima variante rottama-campeggi sul cartellone dei cosiddetti eventi promossi da uno dei tanti consorzi e consorzietti dietro ai quali si annida il partito del mattone. Sì, Tutto è Village, bellezza! Una sorta di delitto perfetto. Da manuale: come si può uccidere il turismo in nome del turismo. Questa lucida follia, questo gigantesco scandalo ambientale, economico, sociale e politico costituiscono un vero e proprio ‘caso di studio’ più per la Clinica e la Procura che per l’Accademia. “Finché la barca va…” dev’essere riecheggiato ancora nelle teste di coloro che, tradendo il mandato popolare di cambiamento ricevuto dai loro elettori, hanno garantito, nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Comacchio, il voto bulgaro favorevole all’accordo inqualificabile tra Provincia e Comune, per velocizzare il sacco edilizio del litorale comacchiese.

Dell’esponente più blasonato di questo ircocervo di maggioranza, il Sindaco Marco Fabbri, già si conosce la propensione a consolidare il suo ruolo di leader locale del blocco edilizio. Ciò che resta da chiarire in questa partita decisiva per le sorti del trinomio ambiente-cultura-turismo nel Delta del Po, nel triangolo magico Venezia-Ferrara-Ravenna è se si è in presenza o meno pure di un ennesimo “strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde”: il caso di Tiziano Tagliani, Sindaco della sostenibile Città di Ferrara e Presidente dell’insostenibile Provincia omonima. Che non vorremmo vedere come ospite d’onore insieme all’Assessore regionale Patrizio Bianchi e al Ministro Dario Franceschini ad una futura edizione della ‘Summer Fest’ che festeggiasse la cacciata da Comacchio delle ultime tende canadesi sulle note di “Aveva una casetta piccolina in Canadà” cantata per la prima volta a San Remo dalla ferraresissima – come loro tre – Carla Gaiano, in arte Carla Boni.

Circolo del Delta
Sinistra Ecologia Libertà

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