Eventi e cultura
2 Agosto 2015
Lara Foletti presenta in anteprima nazionale il suo libro di ricerca della verità sui nonni uccisi dai partigiani

La verità scomoda di una strage comunista

di Redazione | 4 min

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Tre interventi di restauro per restituire decoro ad altrettanti monumenti cittadini. È il pacchetto di opere avviato in questi giorni dal Comune di Ferrara, per una spesa complessiva di circa 100mila euro, per il recupero della statua e della fontana dell'acquedotto monumentale di piazza XXIV Maggio, del monumento a Garibaldi in viale Cavour e del monumento ai tre eroi risorgimentali ferraresi Succi, Malagutti e Parmeggiani, sulle mura di viale IV Novembre

Lara Foletti

Lara Foletti

Sarà una serata dedicata alla storia, ad un momento fondamentale della storia di tutti noi, quella di oggi 2 agosto (inizio ore 21.15, ingresso libero) al Giardino delle Duchesse di Ferrara (a Palazzo della Racchetta, via Vaspergolo 6, in caso di maltempo).

“Faust and Friends: il giardino letterario del Ferrara Art Festival” curato da Fausto Bassini e Virgilio Patarini con il patrocinio del Comune di Ferrara, giunge al suo ultimo appuntamento e porta sul palco del Giardino delle Duchesse un libro coraggioso e tenace che cerca tra le pieghe della storia una verità scomoda.

“Il sasso che alza il cielo: la mia lunga ricerca della verità sui nonni uccisi dai partigiani nella bassa emiliano romagnola” (Faust Edizioni) di Lara Foletti diviene così protagonista di una serata che vedrà protagonisti oltre all’autrice, l’editore Fausto Bassini e un ex partigiano, classe 1928, che svelerà particolari inediti delle stragi comuniste del dopoguerra.

La presentazione sarà accompagnata dalle letture di Maurizio Ganzaroli.

Come l’equiseto – una piantina umile ma potente, chiamata “il sasso che alza il cielo”, che ogni primavera rinasce nei terreni paludosi – così l’autrice di questo libro ha lottato per anni, nella doppia veste di sociologa e di nipote, alla ricerca della verità sul barbaro assassinio dei nonni materni. Non aveva ancora sei anni, Lara, quando il 29 maggio 1945 Domenico Cuffiani ed Emilia Gattia venivano prelevati da due partigiani armati, mentre lavoravano nei campi di Longastrino (paese tra Ravenna e Ferrara), e trucidati senza pietà sulla golena del fiume Reno. Qual è il movente di un’azione così illogica e arbitraria, non avendo i Cuffiani mai fatto male a nessuno? Dal suo primo articolo di denuncia uscito su Repubblica nel 1990, alla compatta rete di amicizie con i familiari di alcune vittime della ferocia omicida, dagli interventi (più o meno censurati) in convegni e noti programmi televisivi, sino agli scontri a testa alta con gli storici locali che «tagliano la Storia con l’accetta», questo volume ci dona, con emozione e senza filtri di comodo, il percorso netto di Lara Foletti – intellettuale e redattrice di importanti riviste – nei gironi gnfernali delle stragi partigiane. Narrando anche le vicende di una guareschiana Brescello delle Valli, e di una saga familiare contadina, dagli inizi del Novecento al dopoguerra delle cooperative rosse. Una storia incredibile ma “rigorosamente vera” come la definisce il giornalista e ricercatore storico Paolo Pisanò nell’introduzione.

Squadra di calcio Longastrino. Periodo brebellico

Squadra di calcio Longastrino. Periodo brebellico

Il volume è corredato di un’importante sezione finale di “Fotografie e documenti inediti”. Epocale risulta – per la prima volta, in 70 anni, a Ferrara, per di più da un editore ferrarese – la divulgazione del seguente documento finora inedito. Testimonianza in presa diretta – anni luce lontana dalla retorica – le sevizie, gli stupri, le stragi attuate, subito dopo la Liberazione, dalla 35ª Brigata Garibaldi “Bruno Rizzieri”, secondo le rivelazioni di un ex partigiano giudicato attendibile dagli inquirenti dell’epoca. Questa mattanza restò, tuttavia, impunita. All’esterno del fabbricato nessuna targa, oggi, ricorda questo scempio, ricorda la storia nascosta (l’unica targa è quella, famosissima e celebrata, dedicata alla ‘casa natale’ di Giorgio Bassani, appunto in via Cisterna del Follo 1). Il Comando della brigata aveva sede a Ferrara nel caseggiato di proprietà del dottor Bassani (famiglia di Giorgio Bassani), in via Cisterna del Follo 1 all’angolo con via Ugo Bassi.

Questo il testo del documento, riportato in trascrizione ma anche riprodotto in originale, sul libro della Foletti:

Al COMANDO MILITARE ALLEATO di FERRARA

Il sottoscritto detenuto SEGERER HERMANN trattenuto al Carcere Giudiziario, prega codesto rispettabile Comando di voler sottoporlo ad interrogatorio avendo egli deposizioni importanti di carattere urgente da riferire. Il sottoscritto rende noto di aver fatto parte della brigata partigiana di Ferrara e perciò è a conoscenza di particolari importanti […].
[…] Il Segerer è anch’egli un partigiano ed ha confessato di aver partecipato all’uccisione di numerosi fascisti in Via Cisterna del Follo e di sapere che alcune centinaia di fascisti sono stati massacrati dal 23 aprile alla metà di giugno sepolti in fosse comuni o gettati nel Po.
Di tre ragazze rispettivamente di 17, 19, 20 anni, asserisce di aver assistito allo scempio. Furono denudate e sottoposte alle voglie di 15 partigiani poi furono torturate e barbaramente uccise e infine tagliate a pezzi e sepolte in una fossa comune».

LARA FOLETTI. Sociologa allieva di Francesco Alberoni, ha curato l’edizione italiana del Dizionario di psicologia e del Dizionario di sociologia per la casa editrice Gremese. È stata ospite di trasmissioni Rai e Mediaset, e ha tenuto rubriche sulle storiche riviste “Effe” (di cui è stata cofondatrice) e “Minerva”. Suoi articoli sono apparsi nei quotidiani “Libero”, “Il Foglio” e “la Repubblica”. Il “Chi è?” delle donne italiane: 1945-1982 di Marina Ceratto (Mondadori, 1982) le ha dedicato una voce.

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