Politica
30 Luglio 2015
Rendine: "Vergognoso: il Comune corrisponda alla società sportiva quanto dovuto"

Aritmetica ‘opinabile’ nella convenzione comunale. E scatta l’interpellanza

di Redazione | 2 min
Francesco Rendine

Francesco Rendine

Possibile che, quando entra in gioco la politica, anche la matematica diventi un’opinione? È la domande che sorge dall’interpellanza del consigliere comunale Francesco Rendine, riguardo la locazione dell’area sportiva comunale in via Conca alla società Malborghetto Calcio. Dove, secondo il capogruppo della lista Gol, l’amministrazione avrebbe operato un metodo di calcolo assai particolare per quanto riguarda crediti e debiti da saldare: “I termini per descrivere il comportamento dell’amministrazione sono impronunciabili – afferma Rendine -: calcola con frazioni di anno le cifre che gli sono dovute, e a semestri, con arrotondamento in esagerato difetto, quelle che deve ai cittadini”.

Nella convenzione per la locazione dell’impianto è previsto infatti che il Comune “corrisponderà al concessionario il 50% dell’introito derivante dalla concessione al gestore di telefonia mobile”, dal momento che la Telecom paga 10mila euro all’anno per mantenere una propria antenna all’interno della proprietà. Di conseguenza la società sportiva, che ha avuto l’area in concessione per 10 mesi, dovrebbe avere 4.166 euro (ovvero i 10/12 di 5mila euro), a cui si aggiungono 120 euro di contributi sportivi. Se si considera che nello stesso periodo, secondo la convenzione, il club di Malborghetto dovrebbe versare 1.100 euro, il Comune dovrebbe saldare 3657 euro per andare ‘in pari’.

Ma non è quanto in realtà accade, visto che in realtà la società sportiva ha ricevuto solo 2.500 euro. Che fine hanno fatto gli altri 1157 euro?, si chiede Rendine. Una cifra forse non ‘da prima pagina’, ma in realtà molto importante per una società sportiva di provincia che non presenta certo bilanci a sei cifre. “È vergognoso – afferma il consigliere comunale – che l’amministrazione che pretende dai contribuenti le tasse fino all’ultimo centesimo si sia chiamata “a pari” corrispondendo alla società solamente il 50% della somma (corrispondente a 6 mesi) derivante dalla concessione al gestore di telefonia mobile e pretendendo dalla stessa i 10/12 delle somme che la stessa doveva”. E di conseguenza rendine interpella il sindaco per sapere: “Se ritenga opportuno adottare provvedimenti per corrispondere alla società quanto dovuto dal comune ovvero di quali sotterfugi intenda avvalersi per incamerare una cifra che dovrebbe essere riconosciuta alla società”.

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