Economia e Lavoro
31 Luglio 2015
La Fillea-Cgil ha proclamato lo stato di agitazione per sollecitare la Sgargi srl a farsi carico dei pagamenti

Presidio al cantiere Arpa, i lavoratori: “Non vediamo un euro da cinque mesi”

di Redazione | 2 min

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presidio arpadi Marcello Celeghini

È una situazione che ha dell’incredibile quella degli ormai cinque ex dipendenti della fantomatica azienda Acquarius Express impiegati in questi mesi nel cantiere della nuova sede dell’Arpa in via Bologna 534 e che, ad oggi, non hanno ancora ricevuto un euro di stipendio. Nel pomeriggio di ieri i cinque manovali hanno presidiato insieme ad esponenti della Fillea-Cgil l’entrata del cantiere per denunciare quello che definiscono un’ingiustizia perpetrata nei loro confronti .

Attualmente i cinque lavoratori edili sono in distacco presso la ditta Sgargi srl di Bologna, che ha ricevuto l’appalto del cantiere per la realizzazione del nuovo stabile direttamente da Arpa, dopo essere stati licenziati (a voce) dalla misteriosa ditta subappaltatrice Acquarius Express non appena si sono rivolti al sindacato per vedere difeso un diritto da troppi mesi negato. I lavoratori sono stati assunti dalla Acquarius Express, azienda fantasma poiché non comparirebbe in nessun registro delle imprese, con contratto nazionale edile manovali ultimo livello, mentre di fatto, come sostengono sindacati e lavoratori, veniva chiesto loro di lavorare “quasi a cottimo anche per 12-13 ore al giorno senza il rispetto di alcuna normativa di sicurezza e senza nemmeno un momento per mangiare e rifocillarsi”. Da oggi la Fillea-Cgil, che segue la vicenda, ha proclamato lo stato di agitazione perché gli stipendi arretrati vengano ora effettivamente pagati dall’azienda appaltatrice, la Sgargi srl.

Nel frattempo i cinque operai edili e le loro famiglie si trovano in serie difficoltà economiche non avendo da cinque-sei mesi alcun sostentamento economico e ora, per giunta, essendo anche senza lavoro. “Dopo vari incontri in questi giorni con la Sgargi srl e dopo vari tentennamenti e tentativi di scaricabarile – spiega Ferdinant Preka di Fillea-Cgil – questa mattina (ieri, ndr)una telefonata del titolare della Sgargi srl ha aperto uno spiraglio per il pagamento degli stipendi arretrati. Entro venerdì prossimo l’azienda appaltatrice pagherà tutti gli arretrati dei cinque lavoratori. Credo che, vista la gravità della vicenda, anche Arpa come ente appaltante debba fare chiarezza su quanto è accaduto. In attesa che i cinque lavoratori possano avere finalmente quanto gli spetta, rimane comunque lo squallido esempio di uno sfruttamento della manodopera a basso costo di pseudo ditte anche nel nostro territorio”.

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