di Marcello Celeghini
Un comitato che si faccia garante delle battaglie di sinistra all’interno del panorama politico ferrarese. È con questo spirito che ieri sera si è tenuto il battesimo del primo comitato ferrarese di “Possibile”, il nuovo soggetto politico recentemente fondato da Pippo Civati, che nella nostra città sarà molto probabilmente intitolato all’attivista statunitense Rosa Parks. Una prima serata di incontro, confronto e scambio di contatti per i convenuti che si sono dovuti esprimere anche in merito agli otto quesiti referendari proposti dall’assemblea di Possibile.
Nulla sarà calato dall’alto all’interno di Possibile. Le otto proposte referendarie che si concentrano in particolare sull’economia sostenibile, i temi ambientali e la salvaguardia del lavoro, non saranno proposte tout court ai cittadini ma saranno prima discusse e solo allora si inizierà con la raccolta firme. Tra i presenti volti noti e meno noti della politica ferrarese a partire dai consiglieri comunali Leonardo Fiorentini (Sel-indipendente) e Ilaria Baraldi (Pd ed ex civatiana) e l’ex consigliere provinciale Mario Castelluzzo. Molti anche gli esponenti di spicco di Sinistra Ecologia e Libertà, partito con cui ‘Possibile’ sta trovando un ampia convergenza su numerosissime tematiche, come la coordinatrice provinciale Alessandra Tuffanelli e il presidente di ArciGay Ferrara Massimiliano De Giovanni.
“Siamo l’unico soggetto politico che non ha, e non vuole avere, un gruppo dirigente – sottolinea Sergio Armanino, uno degli organizzatori della serata-. ‘Possibile’ nasce qui adesso, tra di noi, dalle nostre opinioni e dalle nostre idee su come deve essere la sinistra nel nostro paese e su cosa deve fare la sinistra nel nostro Paese. Niente è calato dall’alto, neppure gli otto quesiti referendari. È lasciato tutto alla sensibilità di ogni territorio e alle tematiche prioritarie da affrontare in quel determinato territorio. Ogni tematica andrà affrontata confrontandosi, senza bandiere politiche, con chi ogni giorno si trova ad affrontare la problematica presa in esame”.
Ma ‘Possibile’ è anche il sogno di una sinistra che superi l’ormai atavica frammentarietà. “Il nostro obiettivo – rimarca Mario Castelluzzo – non è quello di presentarci ad elezioni per ottenere uno zero virgola. Lo scopo di ‘Possibile’ è quello di gettare le basi di una nuova e moderna casa di tutta la sinistra che possa far sentire il fiato sul collo a Renzi riguardo a temi come il lavoro, i diritti e l’equità sociale”.
Anche a livello locale l’entrata in scena di ‘Possibile’ potrebbe dare vita a un ricompattamento della sinistra ferrarese. “La speranza – spiega Massimiliano De Giovanni (Sel) – è quella di arrivare alle prossime elezioni comunali di Ferrara con una formazione di sinistra unita e coesa che superi le attuali Rifondazione, Sel, L’Altra Emilia Romagna ed ex Pd e che così facendo possa fare la voce grossa nel governo della città portando avanti le tematiche di sinistra”.
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